Ipotesi di danno erariale quando era presidente della Provincia di Firenze
FIRENZE. Slitta ancora la decisione della Corte dei conti della Toscana sul processo che vede Matteo Renzi a giudizio con altri sette, con l’accusa di aver provocato un danno erariale con la nomina di quattro direttori generali, quando era presidente della Provincia di Firenze. La Corte si è riservata di decidere se sospendere il processo o rinviarlo. La prima opzione è legata alla querela per falso presentata in sede civile da uno dei citati a giudizio per il contenuto di una delibera della Provincia: i giudici contabili devono quindi decidere se sospendere il loro processo (per tutti o per quel solo citato a giudizio) finché non sarà finito il procedimento civile o se continuare. In questo secondo caso ci sarà un rinvio, dovranno cioè stabilire la data della prossima udienza. La decisione sarà comunicata nei prossimi giorni. La sentenza era attesa già a settembre 2014, ma slittò proprio in seguito all’annuncio della presentazione della querela. Le contestazioni riguardano un danno erariale stimato fra i 200mila e gli 800mila euro, che sarebbe stato provocato, dal 2006 e il 2009, con la nomina e le retribuzioni di un ‘collegio’ di quattro direttori generali della Provincia di Firenze, quando la norma prevede che ve ne sia uno. Nell’udienza di settembre, la procura ha ribadito la richiesta di archiviazione per tre accusati, fra i quali Renzi. In questi giorni, in subordine all’assoluzione del premier, la difesa di Renzi ha chiesto che il processo riguardi anche quei suoi colleghi della giunta provinciale di allora non citati a giudizio. La procura ha ricordato che le loro posizioni sono già state vagliate e ritenute prive di profili di colpa.