Le sue società editrici avevano ricevuto fondi statali cui non avevano diritto
FIRENZE. Il 25 ottobre dello scorso anno la magistratura di Firenza aveva chiesto il sequestro di 10 milioni e 890mila euro nell’ambito dell’inchiesta nella quale il coordinatore del Pdl Denis Verdini è accusato di illeciti amministrativi e concorso in truffa per ottenere contributi statali per il “Giornale della Toscana”. La Cassazione ha confermato il sequestro, ritenendo la tesi accusatoria munita di “solido fondamento”. Verdini – scrive la Cassazione – “ben poteva essere considerato il reale socio di maggioranza delle due società operanti entrambe nel settore dell’editoria”, la “Società Toscana di Edizioni srl” e la “Nuova Editoriale”; quest’ultima cooperativa era stata creata proprio per essere ammessa a chiedere i fondi previsti dalla legge 62 del 2001. La normativa, ricorda la Cassazione, “prevedeva l’erogazione dei contributi anche alle imprese editrici di giornali quotidiani la cui maggioranza del capitale fosse detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali non aventi scopo di lucro”. Dal 2002 al gennaio 2010, la Ste (editrice de “Il Giornale della Toscana”) avrebbe ricevuto, senza averne diritto, oltre 17 milioni di euro di fondi pubblici. La parte della presunta truffa, non caduta in prescrizione, per la quale è stato disposto il sequestro si riferisce ai periodi successivi al 29 settembre 2005.