I limiti agli indennizzi ai risparmiatori di Banca Marche, CariChieti, CariFerrara e Banca Etruria
ROMA La Camera ha votato la fiducia al governo sul decreto che riduce i tempi di recupero dei crediti e indennizza i risparmiatori di Banca Marche, CariChieti, CariFerrara e Banca Etruria.Il decreto estende alle imprese la disciplina del ‘patto marciano’: nel contratto di finanziamento l e parti possono prevedere che, in caso di inadempienza, la banca possa acquisire il bene dato a garanzia del credito senza passare per le aste giudiziarie. L’inadempienza scatta quando il mancato pagamento si protrae per oltre nove mesi dalla scadenza di almeno tre rate mensili, anche non consecutive. Qualora però, alla scadenza della prima rata non pagata, il debitore ha rimborsato almeno l’85% del capitale, il periodo di inadempimento è elevato da nove a dodici mesi.
Viene poi introdotto in Italia il pegno non possessorio, in base al quale la garanzia sul credito può essere estesa ad altri beni rispetto a quelli originariamente individuati. Il debitore può continuare ad utilizzare i beni in pegno, che devono essere iscritti in un apposito registro informatizzato.
Maggiore operatività per il Fondo bancario di solidarietà per il personale del credito in esubero: l’indennità di sostegno al reddito può essere erogata fino a sette anziché cinque anni, prima del raggiungimenti dei requisiti per la pensione.
La seconda parte del decreto regola gli indennizzi (fino all’80% di quanto investito) ad oltre metà dei circa 10mila risparmiatori colpiti dalla procedura di risoluzione dello scorso anno, che ha portato all’azzeramento di obbligazioni strutturate per 768 milioni. Perché vi siano i rimborsi occorre che sussista una di queste due condizioni: reddito complessivo inferiore a 35mila euro o un patrimonio mobiliare inferiore a 100mila euro.