ROMA. dalla notifica alla Ue dell’indebitamento netto e del debito pubblico diffusa oggi dall’Istat risulta che i derivati hanno avuto un impatto negativo sul bilancio pubblico di circa 3,6 miliardi nel 2014, in crescita rispetto ai 2,854 miliardi dell’anno precedente. I conteggi si riferiscono ai contratti stipulati da tutte le amministrazioni pubbliche: ministero dell’Economia, Regioni ed enti locali. Il grosso dell’operatività in derivati fa comunque capo al Tesoro che, a fine 2014, ha accumulato oneri potenziali (mark to market) per 42,6 miliardi. Le tabelle dell’Istat mostrano che tra il 2011 e il 2014 i derivati hanno aumentato la spesa pubblica di 12,7 miliardi circa. La serie storica non è compatibile con i valori diffusi da Istat fino allo scorso anno, perché nel frattempo è entrato in vigore il nuovo sistema europeo di classificazione contabile, il Sec2010.