Punta a di 4,5 miliardi di utili nel 2017 e 10 miliardi di dividendi
MILANO. Banca Intesa Sanpaolo non pensa di fare acquisizioni di banche italiane, si impegnerà invece a crescere nel risparmio gestito, nel private banking e nelle assicurazioni, puntando su Eurizon come “polo aggregante” nell’asset management. E’ quanto ha detto il consigliere delegato, Carlo Messina, in un’intervista al Corriere della Sera. Messina ha spiegato: “Possiamo valutare la crescita per acquisizioni, ma non immaginare una fusione come quella tra Intesa e Sanpaolo”, escludendo maxi-integrazioni con il Monte dei Paschi o Commerzbank.
“Con le dimensioni che abbiamo in Italia non e’ possibile pensare ad acquisizioni interne di banche o di reti di sportelli. Ci sarebbero pochissime sinergie e notevoli sovrapposizioni, con problemi anche occupazionali”.
Però “se nel risparmio gestito o nel private banking dovessero esserci delle opportunita’ in Italia siamo pronti a
coglierle”. All’estero, dopo le avventure in perdita in Ucraina e Ungheria, “pensiamo piuttosto a Paesi con la tripla A come gli
Stati Uniti, la Svizzera, il Regno Unito” oppure “a aree come l’Asia”. Quanto a Coutts, la banca della regina, “è un asset
molto interessante ma Rbs è restia a venderla” e “noi non siamo disposti a pagare qualunque prezzo”. Le integrazioni con altri player, sia delle attività del private banking che del risparmio gestito, sono condizionate alla possibilità di “mantenere il controllo”. “Tra depositi e risparmi – ha ricordato Messina – gestiamo 800 miliardi di euro la metà del pil del Paese: siamo la cassaforte degli italiani e vogliamo continuare ad esserlo”.
Il banchiere ha confermato gli obiettivi di 4,5 miliardi di euro di utili nel 2017 e l’erogazione di 10 miliardi di dividendi entro quella data, non chiudendo la porta a una cedola straordinaria: “in funzione degli aspetti regolatori che verranno definiti entro il 2015 dal 2016 l’eccesso di capitale non destinato alla crescita verrà restituito”.