Contestate le scelte del PD, accusato di governare Mps e "piazzare" gli amici
ROMA. L’ira di Francesco Barbato, capogruppo IdV in commissione finanze, dove questa mattina si è tenuto il question time con il sottosegretario economico Ceriani, esplode ai massimi livelli. Nella sua interrogazione con risposta scritta aveva dichiarato che “dopo la scandalosa liquidazione di 40 milioni di euro e avere ridotto il valore delle azioni Unicredit al minimo storico nonché trascinato l’istituto milanese nell’inchiesta denominata Brontos, Alessandro Profumo ha terminato l’anno sabbatico concordato con Piazza Cordusio e si è già sistemato al MPS”. Ha aggiunto il senatore: “Mi sono dichiarato non solo insoddisfatto ma indiganto come tutti quei lavoratori a cui è stato rubato il futuro sopprimendo l’articolo 18 o come gli esodati che non hanno la fortuna di avere il PD come sponsor.” Questo anche come replica alle considerazioni di Alberto Fulvi del Pd che in commissione ha criticato l’iniziativa dell’esponente dipietrista e che aveva parlato di “pura propaganda” di Barbato. “Questa è l’ipocrisia del PD” continua l’esponente IdV, “che vuole dimenticarsi che gli azionisti di MPS sono: sindaco di Siena, Provincia, Regione ovvero mezzo Pd. Come risulta dal braccio di ferro interno al partito tra quelli favorevoli e quelli contrari alla nomina di Profumo al vertice di Monte dei Paschi … tanta attenzione per il “Papa nero”! Ma perché Monti, il Pd e tutti gli altri partiti della juova maggioranza non usano la stessa attenzione per gli esodati, pensionati, disoccupati e precari? Il governo Monti, con l’operazione Profumo, diametralmente opposta all’art. 18, sono passati dai sacrifici agli italiani alla tortura, trascinando il Paese in una vera guerra civile perché gettano sul fuoco la benzina dei conflitti sociali.