ROMA. L'Ocse ha tagliato le stime di crescita del Pil italiano per il 2008 dallo 0,5%, fissato a giugno, allo 0,1%. Il dato è contenuto nelle previsioni intermedie dell'organizzazione pubblicate nel rapporto "Qual è l'outlook per i Paesi Ocse?". La stima è analoga a quella pubblicata da Confindustria alla fine di giugno, mentre nel Dpef si parla per il 2008 di una crescita dello 0,5%. Ma in effetti la previsione è attualmente l'unica realistica, dal momento che ad agosto l'Istat ha certificato per il secondo trimestre 2008 una diminuzione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, e la stazionarietà rispetto allo stesso periodo del 2007. La riduzione delle stime di crescita economica dell'Italia si accompagna a revisioni in peggio per le altre due maggiori economie dell'Ue-15, Germania e Francia, come per tutta la zona euro. In buona misura questi aggiustamenti riflettono i dati sul Pil del secondo trimestre, che hanno rappresentato "una brutta sorpresa", ha confermato il condirettore del dipartimento economico dell'Ocse, Jean-Luc Schneider. Nel secondo trimestre il Pil del'intera area euro ha accusato una contrazione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Per la Germania ora l'Ocse prevede una crescita 2008 dell'1,5%, a fronte del +1,9% indicato nelle previsioni dello scorso giugno. Per la Francia stima un +1% a fronte del +1,8% delle precedenti previsioni. Eurolandia appare ora più vicina alla soglia delle recessione di quanto lo siano gli Stati Uniti, ha detto ancora Schneider all'agenzia Afp. Al momento, comunque, per l'insieme dell'area non si prevede una vera e propria recessione. Per la fine del 2008 , secondo l'Ocse, l'attività economica dovrebbe risultare ferma in Germania, e fare poco meglio in Francia e Italia. In ogni caso il rischio di recessione non può essere scartato, ha avvertito Schneider.