MILANO. Il 2008, con tutti suoi guai economici, non vuol proprio finire. E ci farà soffrire (ma qualcuno certamente gioirà) un secondo di più. Il Naval Observatory di Washington che governa il tempo americano, ma di fatto quello del pianeta perché controlla buona parte degli orologi atomici di riferimento nel mondo, ha deciso di aggiungere alle 24 ore del 31 dicembre un altro secondo quando nella capitale degli States saranno le 18, 59 primi e 59 secondi.
«Guarderemo l'orologio, ma siamo sicuri che non succederà nulla — precisa Geoff Chester, portavoce dell'Osservatorio — sarà soltanto una celebrazione anticipata dell'anno nuovo». In Italia, per la differenza del fuso orario, l'aggiornamento sposterà di un secondo il brindisi della mezzanotte. Tenendo conto che quest'anno era anche bisestile, il 2008 è da record. L'intervento degli scienziati americani è necessario per tener conto del progressivo rallentamento della rotazione della Terra causato da fatti naturali come l'azione di marea esercitata dalla forza gravitazionale della Luna, oppure dal Sole, ma anche da grandi eventi analoghi allo tsunami in Indonesia nel dicembre 2004. È tutto normale, comunque: lo studio dei depositi mareali di circa novecento milioni di anni fa raccolti in varie parti del mondo, dallo Utah all'Indiana, dall'Alabama all'Australia, dimostrano che allora il giorno era di circa 18 ore. E quindi continuando a rallentare, fra qualche centinaio di milioni di anni il giorno sarà di addirittura di un paio di mesi. Tutto cambia inesorabilmente. Oggi, però, il tempo è diventato un riferimento importante perché ogni marchingegno elettronico ha a che fare con l'orologio: dai computer ai satelliti, ai cellulari. Ed è stata la diffusione di queste tecnologie che ha reso necessario da una parte misurare meglio il tempo e dall'altra aggiornare il suo scandire secondo i ritmi astronomici.