LONDRA. I ministri finanziari e i banchieri centrali del G20, riuniti oggi (4 settembre) e domani a Londra, confermano che la caduta dell'attività economica é finita e che ora si ragiona sulle 'exit strategy', sui piani per ridurre gradualmente gli stimoli fiscali. Ma l'operazione non scatterà adesso, occorre aspettare che la ripresa prenda solidamente piede in modo omogeneo. La priorità resta dunque il sostegno all'economia, non ci saranno strette di liquidità. Una posizione che trova concorde anche il Fondo monetario internazionale.
Sul tavolo dei ministri ci sarà anche la questione del tetto ai bonus dei banchieri, sulla quale sembra essersi raggiunto un accordo con la Gran Bretagna che, dopo qualche dubbio, ha sposato la linea durà di Francia e Germania. Tornando alla crisi, oggi il direttore generale dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn, ha sottolineato che «vista la fragilità delle prospettive di ripresa, sussiste il concreto pericolo» che i paesi portino a termine prematuramente le politiche fiscali e monetarie straordinarie adottate per contrastare la recessione, sebbene «sia il momento giusto perchè i politici elaborino le loro strategie di uscita».
Strategie di uscita, ha proseguito Strauss-Kahn, che devono essere coordinate a livello internazionale ancor più delle misure anticrisi. «Una maggiore chiarezza nella comunicazione delle intenzioni politiche al pubblico è essenziale per far crescere la fiducia», ha aggiunto. Il direttore generale dell'Fmi ha poi lanciato l'allarme disoccupazione che potrebbe crescere ulteriormente. A conferma delle sue parole, il dato sul tasso di disoccupazione degli Stati Uniti, salito ad agosto al 9,7% dal 9,4% di luglio.
All'appuntamento di oggi e domani partecipano per l'Italia il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, in qualità di presidente del Financial Stability Board. Draghi nel pomeriggio ha incontrato il segretario al Tesoro Usa, Tim Geithner proprio per parlare delle nuove regole della finanza globale.
Sul tavolo dei ministri ci sarà anche la questione del tetto ai bonus dei banchieri, sulla quale sembra essersi raggiunto un accordo con la Gran Bretagna che, dopo qualche dubbio, ha sposato la linea durà di Francia e Germania. Tornando alla crisi, oggi il direttore generale dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn, ha sottolineato che «vista la fragilità delle prospettive di ripresa, sussiste il concreto pericolo» che i paesi portino a termine prematuramente le politiche fiscali e monetarie straordinarie adottate per contrastare la recessione, sebbene «sia il momento giusto perchè i politici elaborino le loro strategie di uscita».
Strategie di uscita, ha proseguito Strauss-Kahn, che devono essere coordinate a livello internazionale ancor più delle misure anticrisi. «Una maggiore chiarezza nella comunicazione delle intenzioni politiche al pubblico è essenziale per far crescere la fiducia», ha aggiunto. Il direttore generale dell'Fmi ha poi lanciato l'allarme disoccupazione che potrebbe crescere ulteriormente. A conferma delle sue parole, il dato sul tasso di disoccupazione degli Stati Uniti, salito ad agosto al 9,7% dal 9,4% di luglio.
All'appuntamento di oggi e domani partecipano per l'Italia il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, in qualità di presidente del Financial Stability Board. Draghi nel pomeriggio ha incontrato il segretario al Tesoro Usa, Tim Geithner proprio per parlare delle nuove regole della finanza globale.