HAITI. E' una tragedia il crollo della scuola elementare a Port-Au-Prince, ad Haiti: il bilancio provvisorio delle autorita' parla di 82 vittime, tra alunni e maestri, e 107 feriti. Ma il tragico computo potrebbe ancora peggiorare: "Ci sono ancora molti bambini intrappolati sotto le macerie", ha detto Nadia Lochard dell'ufficio della protezione civile. "Abbiamo segnali che sono ancora in vita e stiamo cercando di salvarli". L'edificio sede de 'La promesa Evangelica' (la promessa), una scuola che ospita abitualmente circa 700 alunni a Petion-ville, alla periferia della capitale haitiana, e' crollato proprio nell'orario di lezione, alle 10:00 ora locale di venerdi' (quando in Italia erano le 16:00). Nel crollo sono state travolte anche cinque abitazioni vicine. L'edificio -che ospitava alunni tra i tre e i venti anni ed era diretta da un sacerdote- aveva tre piani e un quarto in costruzione. Ancora ignote le cause, anche se non si esclude uno smottamento del terreno (l'edificio era situato in una zona pendente); ma c'e' chi chiama in causa la delicata struttura. E mentre sul luogo del sinistro arrivavano il presidente haitiano, Rene Preval, e il premier, Michel Pierre Louis, da Washington, USAID (l'Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale) ha annunciato l'invio di equipe specializzate nella ricerca e nel salvataggio di persone intrappolate, che collaboreranno nelle operazioni. "E' una situazione tragica, soprattutto perche' ci sono bambini coinvolti", ha detto l'amministratrice di USAID, Henrietta Fox. "Stiamo lavorando insieme al governo haitiano per fornire assistenza immediata nello sforzo di salvataggio". Nella zona si e' lavorato senza sosta in una situazione di grande tensione, con decine e decine di genitori in uno stato drammatico, mentre soldati e genieri della missione Onu ad Naiti spalavano le macerie e, con l'aiuto di un elicottero delle Nazioni Unite, venivano sollevati i blocchi di cemento crollati.