GROSSETO. La Tenenza della Guardia di Finanza di Orbetello ha denunciato, per traffico di sostanze stupefacenti e per detenzione illecita di beni culturali, due persone italiane, padre e figlia, ai quali sono stati sequestrati 4 gr. di sostanza stupefacente, strumenti di precisione e da taglio di droga e 48 reperti archeologici. Durante un controllo presso l’ufficio postale di Orbetello, svolto dalle fiamme gialle con l’ausilio di un’unità cinofila antidroga della Compagnia di Grosseto, è stato individuato un plico proveniente da Amsterdam riportante, quale destinatario, l’indirizzo di una giovane donna residente nel centro storico della città lagunare. Nel corso degli accertamenti svolti presso il citato indirizzo è stata rinvenuta ulteriore sostanza stupefacente, tre grinder (detto anche macina erba) e un bilancino elettronico di precisione. Nel mese di febbraio la giovane si era recata in viaggio ad Amsterdam e, dalla cittadina olandese, nota per i suoi coffee shop, aveva spedito al proprio indirizzo tre lettere contenenti sostanza stupefacente. Pensando forse di non essere individuata, aveva indirizzato uno dei tre plichi al proprio indirizzo di residenza, non indicando il proprio nome e cognome ma quello del proprio animale da compagnia, un cane. Questo espediente non è però bastato ad evitarle una denuncia per traffico di sostanze stupefacenti. Durante le operazioni di perquisizione presso l’abitazione, oltre alla sostanza stupefacente, i militari hanno rinvenuto anche una raccolta di manufatti di interesse archeologico custodita in una teca di vetro dal padre della giovane: 48 opere di officina etrusca ascrivibili ad un’epoca compresa tra il VII e il IV sec. a.C., di inestimabile valore artistico e culturale, che sul mercato nero avrebbero fruttato oltre 50.000 euro. L’uomo è stato denunciato a piede libero per detenzione illecita di beni culturali.