SIENA. Il broker francese Exane ha alzato la valutazione di Ubi banca da underform a neutral ed al Ftse Mib la banca lombarda ha segnato un +0,30% a 6,09 euro. Secondo Exane, Ubi ha la possibilità per “una significativa creazione di valore grazie a fusioni domestiche che offrano sinergie e l’M&A è l’unico modo nel medio termine per far in modo che i rendimenti siano allineati al costo dle capitale”. Secondo Exane, un’eventuale fusione con Mps potrebbe avere senso dal punto di vista finanziario e non creerebbe problemi di antitrust. “Ubi ha davanti a sé un’opportunità unica nella vita di creare una banca capace di concorrere con i big, Intesa Sanpaolo e Unicredit. La sovrapposizione . continua il broker – sarebbe minima e i vertici di Ubi sarebbero in grado di plasmare il nuovo gruppo a loro piacimento, con concessioni limitate”.
Milano Finanza sottolinea che “Anche ipotizzando un premio di acquisizione del 50% per Mps, la fusione sarebbe ancora in grado di generare una crescita dell’utile per azione di Ubi del 36% in tre anni. In particolare, con un premio del 50% e senza contare le sinergie, Exane si aspetta un utile netto rettificato di 382 milioni di euro nel 2015 (311 milioni da Ubi e 71 milioni da Mps ), di 905 milioni nel 2016 (420 milioni e 484 milioni rispettivamente) e di 1,244 miliardi nel 2017 (514 milioni e 730 milioni)”.
A quanto pare continua anche la marcia delle cessioni per fare cassa, il Monte avrebbe venduto nei giorni scorsi la filiale Usa di New York, situata su due piani nella 59esima strada e avrebbe realizzato una plusvalenza positiva per i conti 2014.