Il presidente della regione ha informato di aver avvisato Letta della situazione
VOLTERRA. Franano le mura medievali a Volterra (Pisa), con un fronte di circa 40 metri. Dalla zona sono state evacuate 12 famiglie. Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, è accorso questo pomeriggio (1 Febbraio) sul posto insieme al ministro dell’istruzione, università e ricerca Maria Chiara Carrozza per incontrare il sindaco di Volterra Marco Buselli, il presidente della provincia di Pisa Andrea Pieroni ed il prefetto Francesco Tagliente.
“Volterra è una città ferita – ha commentato Rossi – e ha bisogno di cure immediate. La voragine provocata dal crollo delle mura medioevali fa davvero impressione, con le abitazioni rimaste lì, attaccate sullo strapiombo. Martedì i tecnici della Regione saranno sul posto per un sopralluogo”. Il presidente Rossi ha ricordato al sindaco di aver già informato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che ha confermato l’attenzione del governo e l’impegno del prefetto Gabrielli e della Protezione civile. “Ci contiamo – ha detto Rossi – consapevoli che l’impegno sarà gravoso e richiederà uno sforzo consistente. Prima di tutto dobbiamo pensare alla messa in sicurezza e a una valutazione dei danni e poi far partire, con la massima urgenza, la ricostruzione della cinta muraria. La situazione è difficile, ma tutto ciò che deve essere fatto va fatto, e il prima possibile”.
“Volterra è una città ferita – ha commentato Rossi – e ha bisogno di cure immediate. La voragine provocata dal crollo delle mura medioevali fa davvero impressione, con le abitazioni rimaste lì, attaccate sullo strapiombo. Martedì i tecnici della Regione saranno sul posto per un sopralluogo”. Il presidente Rossi ha ricordato al sindaco di aver già informato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che ha confermato l’attenzione del governo e l’impegno del prefetto Gabrielli e della Protezione civile. “Ci contiamo – ha detto Rossi – consapevoli che l’impegno sarà gravoso e richiederà uno sforzo consistente. Prima di tutto dobbiamo pensare alla messa in sicurezza e a una valutazione dei danni e poi far partire, con la massima urgenza, la ricostruzione della cinta muraria. La situazione è difficile, ma tutto ciò che deve essere fatto va fatto, e il prima possibile”.