FIRENZE. Dimissione dallo stato clericale e dimora vigilata. E' la conclusione del procedimento canonico a carico di don Lelio Cantini, presbitero dell'Arcidiocesi di Firenze. L'Arcivescovo Card. Ennio Antonelli, che gia' aveva condannato il sacerdote nel gennaio 2007, in presenza di rinnovate accuse da parte delle vittime, aveva disposto un'istruttoria supplementare nel giugno dellostesso anno.
Il delitto di sollecitazione a rapporti sessuali compiuto nei confronti di più persone in occasione della Confessione, l'abuso nell'esercizio della potesta' ecclesiastica nella formazione delle coscienze sono le accuse nei confronti del sacerdote.
Il Papa il 19 settembre scorso ha decretato in via definitiva nei confronti di don Lelio Cantini la pena espiatoria perpetua della dimissione dallo stato clericale con la dispensa dagli obblighi sacerdotali e ha imposto con severo precetto penale l'obbligo di dimora vigilata in spirito di preghiera e penitenza in una residenza stabilita dall'Ordinario di Firenze, sotto pena di scomunica riservata alla Sede Apostolica in caso di disobbedienza. Il provvedimento e' stato intimato al condannato l'11 ottobre.