Adusbef: "Fioccano le conadanne sui bond Lehman"
Si contestava alla Banca Fideuram la violazione dell’art. 21 D. Lgs 58/98 e del Regolamento Consob (art. 28 e 29), e in maniera specifica si adduceva che la Banca avesse omesso, al momento dell’acquisto, di fornire le informazioni specifiche in ordine al rischio insito nei titoli venduti, indipendentemente dal loro rendimento pregresso e attuale.
Non si chiedeva dunque un accertamento del rispetto delle regole di correttezza e buona fede in merito a titoli che presentavano già all’atto della sottoscrizione una loro pericolosità, (Lehman all’epoca della sottoscrizione presentava un rating ottimo, mentre Morgan è tutt’ora quotato) ma si chiedeva di verificare il comportamento della Banca se fosse stato o meno rispettoso del dettato legislativo e regolamentare. Nel corso del giudizio la difesa della Banca si è concentrata tutta sul rating positivo, all’atto della sottoscrizione, di ambedue i prodotti finanziari, ritenendosi per questo immune da censure.
Il Giudice accogliendo le tesi giuridiche della delegata Adusbef di Napoli, ha ritenuto invece che il giudizio di rating rappresenta un elemento importante nella scelta dell’investimento, ma non può esimere l’intermediario dalla funzione fondamentale, che per legge gli è stata attribuita, di gestire il risparmio quale bene costituzionalmente protetto. E’ l’ennesima vittoria dell’Adusbef contro un sistema bancario troppo a lungo protetto da distratti,collusi controllori, che ha generato crack finanziari ed industriali (Cirio,Parmalat, tango bond, Lehman, Deiulemar,ecc.) per un valore di 50 miliardi di euro, appioppati disinvoltamente ad almeno 1 milione di famiglie, gettate sul lastrico da cattivi consigli delle banche e dall’avidità dei banchieri.
Elio Lannutti (Adusbef)