NEW YORK. La suspense e’ durata soltanto un giorno. La Corte Suprema americana ha tolto ieri notte il “blocco” alla vendita di Chrysler a un nuovo gruppo auto guidato da Fiat. La sospensione era stata decisa lunedi’ dall’alto magistrato Ruth Bader Ginsburg per meglio esaminare il caso. Ma Ginsburg e gli altri otto giudici della Corte hanno avuto bisogno solo di poco piu’ di ventiquattr’ore per una decisone definitiva: quella di non accogliere la richiesta di appello contro l’operazione avanzata da tre fondi pensione dell’Indiana e da associazioni di consumatori.
La svolta sblocca la strada all’immediato completamento, gia’ nella giornata odierna, del passaggio di mano degli asset Chrysler. La fusione dovrebbe scoccare alle 9 di mattina, ora di New York, quando il governo statunitense trasferira’ aiuti per finanziare la cessione. E dovrebbe portare all’uscita della rinata Chrysler dall’amministrazione controllata, in cui si trova dal 30 aprile scorso per ristrutturarsi. I magistrati, in due pagine di motivazioni, hanno indicato come i fondi dell’Indiana, che rappresentano insegnanti e agenti di polizia, non siano riusciti a dimostrare la necessita’ di un intervento della massima autorita’ giudiziaria.