"Le rate dell'adesione agevolata da pagare, la pensione che non basta nemmeno per sopravvivere e cosa si fa? ''Si va in banca, facendosi accompagnare da un garante"
ROMA. Il 56% dei contribuenti con adesione agevolata ha un debito con il fisco di oltre 100 mila euro. Il 22,3% della popolazione sono over 60 anni e stanno indebitando il patrimonio immobiliare del valore di 3 mld per mantenersi in vita. Dalla pizza e mandolino ai debiti e prestiti. Federcontribuenti: ”il lascito ereditario incenerito da banche e fisco”.
Le rate dell’adesione agevolata da pagare, la pensione che non basta nemmeno per sopravvivere e cosa si fa? ”Si va in banca, – spiega il presidente della Federcontribuenti, Marco Paccagnella – , facendosi accompagnare da un garante che solitamente è il proprio genitore munito di pensione, insufficiente, più la proprietà immobiliare”.
I contribuenti che hanno aderito all’adesione agevolata sono per il 74% ex liberi professionisti.
”Chiudono le attività con un pacchetto di debiti con il fisco e con una pensione al di sotto degli 800 euro con la quale pagare la stramaledetta adesione agevolata. Si va a caccia di prestiti e il debito non fa che spostarsi ed aumentare chiudendo la persona in una morsa che non lascia via di scampo e cosa fare? Attingere al genitore ma, facciamo attenzione. Se il genitore muore prima di aver estinto il debito contratto con la banca si avranno solo 12 mesi per pagarlo per intero altrimenti la casa andrà perduta per sempre.”
Le banche stanno concedendo importanti prestiti ai pensionati mettendo le grinfie sulle proprietà immobiliari. ”La peculiarità di questi prestiti è che per Legge possono applicare l’anatocismo. La Legge 44/2015 prevede esplicitamente la possibilità per la banca di applicare il meccanismo della capitalizzazione annuale di interessi e spese. Ad esempio a fronte di un prestito di 100 mila euro dopo 15 anni l’importo da restituire sarà di circa 190 mila euro e in caso di decesso l’intero importo, dovrà essere rimborsato dagli eredi entro 12 mesi, pena la perdita della proprietà”.
Parliamo di usura?
”L’usura bancaria è stata terra battuta per anni dalla Federcontribuenti come da molte altre realtà eppure, codici e cavilli, decreti particolari e tecnicismi studiati a tavolino hanno sempre e di fatto ostacolato questo sacro riconoscimento alle vittime del sistema bancario italiano. Lo stesso anatocismo ha subito continui ostacoli dagli stessi organi di controllo, dalla stessa politica inclusa la Cassazione che ha negli anni ribaltato le sue stesse sentenze”.
Cosa fare?
”La Federcontribuenti è sempre disponibile sia per consigliare i contribuenti in difficoltà sia per seguirli alla firma di eventuali prestiti bancari. Condonare debiti fiscali per importi inferiori ai 50 mila euro spesso per debiti caduti in prescrizione o gonfiati di tassi di interesse a cui mai nessuno ha voluto porre rimedio sarebbe, al di là di tutte le altre misure in discussione, cosa giusta. Non possiamo continuare ad indebitare il patrimonio degli italiani senza nemmeno garantirgli un reddito adeguato al riscatto. Resettiamo il sistema e ripartiamo”.