"Presto faremo altre sette azioni di fuoco"
ROMA. (Adnkronos) “Nelle nostre prossime azioni il nome dei nostri fratelli greci, un’azione per ognuno di loro”. E’ in questa frase della rivendicazione della Federazione Anarchica Informale (Fai), recapitata oggi al Corriere della Sera, che il gruppo svela, e incita a seguire, la linea da seguire per le future “azioni” di fuoco. I nomi dei “fratelli e sorelle” sono citati nel documento, e sono le persone attualmente detenute in Grecia, accusate di appartenere alla nuova formazione anarchica greca Ccf, ovvero la Cospirazione delle cellule di fuoco. Si tratta di Damiano Bolano, Giorgios Nikolopoulos, Panayotis Argyrou, Gerasimos Tsakalos, Michalis Nikolopoulos, Olga Ikonomidou (scelta per dare il nome al nucleo che ha ferito Adinolfi), Christos Tsakalos, Haris Hatzimichelakis. In tutto, dunque, otto nomi per, è legittimo presumere, altrettante azioni. Il volantino di rivendicazione è stato inviato per posta e recapitato al Corriere della Sera e, rivelano fonti investigative all’Adnkronos, è considerato ”attendibile”. Si tratta di un documento ”esteso ed articolato” e, a quanto si apprende, la rivendicazione viene considerata dagli inquirenti “seria e autentica”. Il timbro postale indica che la busta è stata inviata da Genova. A fare considerare il testo coerente con l’organizzazione che lo firma sono il linguaggio e i temi impiegati. Anche le modalità di consegna del comunicato, e alcuni particolari, tra cui l’indicazione dell’indirizzo attraverso una etichetta, fanno ritenere il testo genuino. Il volantino è stato subito trasmesso in copia al procuratore capo di Genova e al procuratore aggiunto Nicola Piacente. La prima impressione tra gli inquirenti è che il contenuto della rivendicazione mostri, rispetto al passato, un salto di qualità. In particolare, preoccupa il richiamo forte al proselitismo. Tre fitte cartelle in cui la Fai accusa in sostanza l’intero fronte industriale pubblico italiano, citando una vasta serie di aziende. “Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell’atomo dall’anima candida e dalla coscienza pulita”. E concludendo con un messaggio sinistro: “Solo la radicalizzazione del conflitto può condurre a percorsi di libertà individuale e sociale. Individuare l’obiettivo, ‘colpire dove più nuoce’, saper riconoscere il nemico anche quando veste i panni dell’agnello. Far lavorare di pari passo le armi della critica e la critica delle armi”. Nel testo si legge una lunga disamina dell’industria atomica europea e mondiale, in cui si cita anche Fukushima. Ma in particolare si passa al setaccio la figura di Adinolfi, definito in uno dei passaggi, “grigio assassino”: prima che il nucleare “ricadesse in disgrazia è stato tra i maggiori responsabili insieme a Scajola del rientro del nucleare in Italia”. Nel lungo testo, inoltre, il neonato Nucleo Olga accusa il “binomio scienza-tecnologia” di essere uno strumento delle mani del capitale: “Stato e scienza, capitalismo e tecnologia sono una cosa sola, un unico moloch Accordi sempre più stretti tra stat, capitalismo diffuso, scienza senza scrupoli, tecnologia criminale stanno distruggendo inesorabilmente il pianeta”. Da qui le citazioni delle aziende Finmeccanica come i vari rami Ansaldo tra cui Breda “con i suoi treni ad alta velocità”; Alenia, Galileo e Selex “con i loro mortali cacciabombardieri F35 e i terribili droni aerei senza piloti… Finmeccanica -si legge poco più avanti- vuol dire morte e sfruttamento”. Ma non mancano critiche anche alle ali non armate dell’anarchismo italiano: “Con le vostre lotte sociali, con il vostro cittadinismo lavorate al rafforzamento della democrazia”, mentrre chi ha impugnato un’arma, dice il testo riferendosi all’azione Adinolfi, ha scoperto che “vincere la paura è stato più semplice di quello che ci eravamo immaginati. Potevamo colpire alla ricerca del ‘consenso’, per esempio qualche funzionario Equitalia, ma con questa azione non siamo alla ricerca del consenso”. Infine, la chiamata alle armi: “Con il ferimento di Adinolfi proponiamo una campagna di lotta contro Finmeccanica piovra assassina. Oggi l’Ansaldo nucleare domani un altro dei suoi tentacoli, invitiamo tutti i gruppi e singoli Fai a colpire tale mostruosità con ogni mezzo necessario”. Quelle contenute nella rivendicazione dell’agguato all’ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, sono parole ”farneticanti”. Lo afferma, in una nota, il segreterio nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. ”Qualora dovesse rivelarsi attendibile, riteniamo assolutamente gravi le parole in esso contenute. Solo chi confonde le farneticazioni con l’elaborazione politica, puo’ pensare -dice il sindacalista- che Finmeccanica non sia un patrimonio industriale fatto di migliaia di lavoratori, competenze e tecnologia”. “I metalmeccanici di Genova si mobiliteranno contro la violenza, contro il terrorismo con iniziative a partire da lunedì prossimo”. E’ stato dimesso, intanto, dall’ospedale San Martino di Genova Roberto Adinolfi l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare gambizzato lunedì scorso. Il manager ha completato la terapia antibiotica e il ciclo di terapia iperbarica ed è in buone condizioni di salute.