I reati: disastro ambientale doloso e omissione volontaria delle cautele antinfortunistiche
TORINO. Si è’ concluso con la condanna a 16 anni del magnate svizzero Stephan Schmidheiny e del barone belga Louis Cartier il processo Eternit. I due, entrambi ex vertici della multinazionale dell’amianto, erano accusati di disastro ambientale doloso e omissione volontaria delle cautele antinfortunistiche. Per loro il giudice Casalbore, dopo aver disposto la condanna a 16 anni, ha anche deciso l’interdizione dai pubblici uffici.
Il Tribunale di Torino ha anche disposto i risarcimenti e le provvisionali per le parti civili del processo “Eternit”: 25 milioni per il comune di Casale Monferrato, 30mila euro per ogni congiunto di ciascuna vittima e 35mila euro per ogni ammalato; un risarcimento di 4 milioni di euro per il comune di Cavagnolo e 15 milioni di euro di provvisionale per l’Inail. Il collegio ha stabilito, inoltre, un risarcimento di 100mila euro per ogni sindacato.
Il Tribunale di Torino ha anche disposto i risarcimenti e le provvisionali per le parti civili del processo “Eternit”: 25 milioni per il comune di Casale Monferrato, 30mila euro per ogni congiunto di ciascuna vittima e 35mila euro per ogni ammalato; un risarcimento di 4 milioni di euro per il comune di Cavagnolo e 15 milioni di euro di provvisionale per l’Inail. Il collegio ha stabilito, inoltre, un risarcimento di 100mila euro per ogni sindacato.