ROMA. I finanzieri del Comando provinciale di Roma, impegnati nell’operazione “Quinta colonna”, stanno eseguendo un provvedimento di confisca di beni per circa 7 milioni e mezzo di euro nei confronti degli eredi di Arcangelo Spagnoli, morto nel 2012, già coinvolto nelle vicende giudiziarie di Manlio Cerroni, dominus della discarica di Malagrotta.
Il provvedimento riguarda 4 appartamenti, con relative pertinenze (una cantina e due box auto), due a Roma e uno in provincia di Siena (per un valore di circa 2 milioni di euro), nonché uno in Svizzera a Lugano (per un valore economico di circa 500 mila euro), per il quale è stata avviata una apposita rogatoria internazionale; tutte le quote sociali della S.T.Q. S.r.l. e il relativo compendio aziendale composto da un capannone industriale e un impianto fotovoltaico in provincia di Macerata, per un valore complessivo pari a circa 3 milioni di euro; le somme depositate sui conti correnti degli eredi, circa 2 milioni di euro.
Spagnoli – ricordano le Fiamme gialle – fino al giugno 2008 ha rivestito la carica di responsabile unico del procedimento in seno all’Ufficio del commissario straordinario per l’emergenza ambientale della Regione Lazio, rappresentando il “punto di snodo fondamentale tra la struttura commissariale, la Regione e il gruppo Cerroni”, nonche’ la “vera e propria quinta colonna dell’organizzazione”. In quel periodo, Spagnoli aveva accumulato un patrimonio nettamente sproporzionato rispetto ai redditi percepiti, che la normativa antimafia ha consentito di aggredire, anche se nella disponibilita’ degli eredi, in quanto – cosi’ come evidenziato nell’ordinanza – “indissolubilmente legato alla pericolosita’ del soggetto che ebbe a produrlo, e continua quindi a recare in se’ tale pericolosita’ indipendentemente dalle vicende personali di costui”.