Deciso il cronoprogramma per l
Il calendario fissato dalle commissioni è frutto di un accordo anche con le opposizioni. Nicola Nascosti (Forza Italia) ha infatti manifestato la “necessità” di un supplemento di indagine sulle prescrizioni contenute nel Pit “in linea, peraltro, con i contenuti della risoluzione approvata dal Consiglio”. Secondo Giuseppe Del Carlo (Udc), il Pit è uno “strumento rigido. Occorre approfondire le parti che incidono sul Piano energetico per sviluppare al meglio la green economy”. Per il vicepresidente della commissione Territorio Andrea Agresti (Ncd), “approvare il Paer a settembre consentirà anche di portare emendamenti al Pit prima della sua definitiva approvazione”. Per Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd) Pit e Paer sono due “piani importanti con obiettivi diversi. Strumenti di tutela, ma anche di sviluppo e semplificazione. Sta a noi coniugarli”. Per Marta Gazzarri (Toscana civica riformista) è “necessario trovare la giusta integrazione, ma non usare l’uno o l’altro per bloccare gli obiettivi che ci siamo posti”. Lucia De Robertis (Pd) ha insistito sul fatto che il Paer è “strumento per preservare il paesaggio e a servizio dei cittadini”. Marina Staccioli (Fratelli d’Italia) si è detta d’accordo nel portare il Piano in Aula a settembre dopo uno “studio ancora più attento e la previsione di inserire anche vincoli precisi qualora le opere previste non fossero realizzate”.