Gli enti locali devono presentare domanda entro il 4 marzo
FIRENZE. Entro il 4 marzo gli enti locali toscani possono presentare – solo on line su www.ediliziascolastica.regione.toscana.it – le domande per ottenere finanziamenti sull’edilizia scolastica. Gli uffici della Giunta Regionale, in attuazione di una delibera approvata pochi giorni fa su proposta dell’assessore all’Istruzione Emmanuele Bobbio, hanno approvato criteri e modalità per la formazione del Piano triennale e dei successivi Piani annuali di cui alla legge nazionale 128/2013.
Il decreto del Ministero dell’Istruzione (Miur) che entro il 15 febbraio avrebbe dovuto ripartire fra le Regioni le risorse disponibili non è ancora stato adottato, ma la ristrettezza dei tempi (le Regioni dovranno trasmettere al governo nazionale i loro Piani triennali entro il 31 marzo salvo eventuali proroghe da parte del Miur) “obbliga ad accelerare le procedure – commenta Emmanuele Bobbio – in un settore per il quale le attese dalle comunità locali sono molto forti anche perché i finanziamenti che verranno assegnati saranno esenti dal Patto di stabilità e dunque le risorse saranno immediatamente spendibili”.
Per ogni edificio scolastico su cui si chiede di intervenire, dovrà essere presentata una domanda: il decreto indica i limiti per il numero delle domande ammesse (un massimo di 3 per gli enti locali che hanno fino a 15 edifici scolastici; un massimo di 5 per le realtà da 16 a 45 edifici scolastici; un massimo di 8 per gli enti locali con più di 45 edifici scolastici).
Vengono indicate cinque tipologie di finanziamento (ristrutturazioni su edifici e impianti tra cui l’abbattimento delle barriere architettoniche, messa in sicurezza e adeguamento alle normative di sicurezza, miglioramento e adeguamento sismico, efficientamento energetico, ampliamenti e nuove costruzioni) e si definiscono gli importi per gli interventi inseriti in graduatoria (il 100% dei costi ammessi con un tetto massimo di 2 milioni per le nuove costruzioni e di 700 mila euro per tutte le altre tipologie).
Vengono infine indicati una dozzina di criteri per consentire le valutazioni tecniche e, quindi, le successive graduatorie. Da notare che la mancata aggiudicazione provvisoria dei lavori entro il 30 settembre 2015 implica la revoca dell’assegnazione del contributo. Premialità particolari sono riservate a quegli enti locali che si impegneranno a mettere sul piatto fondi ulteriori.