Serve manovra tempestiva
ROMA. “Tornare alla crescita”. Il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, sceglie di chiudere le sue ultime Considerazioni finali, che rappresentano anche un bilancio dei cinque anni e mezzo trascorsi alla guida di Via Nazionale, con le stesse parole che aveva utilizzato nella sua prima relazione, quella del 2006. “Già nel mio primo intervento pubblico da Governatore della Banca d’Italia, nel marzo del 2006, notavo come l’economia italiana apparisse insabbiata, ma che i suoi ritardi strutturali non andavano intesi quali segni di un declino ineluttabile: potevano essere affrontati, dandone conto con chiarezza alla collettività, anche quando le soluzioni fossero avverse agli interessi immediati di segmenti della società. Poche settimane dopo, mi rivolsi a voi in questa sede con le parole di apertura ‘Tornare alla crescita’. Con le stesse parole vorrei chiudere queste considerazioni finali”, scandisce Draghi rivolgendosi alla platea di banchieri e rappresentanti delle Istituzioni. Il Governatore fornisce anche la sua ricetta per tornare a crescere: “Oggi bisogna in primo luogo ricondurre il bilancio pubblico a elemento di stabilità e di propulsione della crescita economica, portandolo senza indugi al pareggio, procedendo a una ricomposizione della spesa a vantaggio della crescita, riducendo l’onere fiscale che grava sui tanti lavoratori e imprenditori onesti”. Perché ”se la produttività ristagna, la nostra economia non cresce”.