VERCELLI. "Ho deciso di vendermi un rene perche' ci sentiamo abbandonati dallo Stato italiano e non abbiamo le possibilita' economiche per permetterci una badante che allevi le nostre sofferenze". Lo dichiara Andrea Pancallo, di Vercelli, figlio di Domenico che dal 2004 lotta contro la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica: "Papa' si e' ammalato all'eta' di 44 anni, ed in poco tempo la malattia lo ha reso incapace di essere autonomo in tutto e per tutto. Oggi e' completamente immobile, non comunica piu' neanche con gli occhi, e' attaccato ad un respiratore e nutrito per via artificiale. Ci siamo trovati da un giorno all'altro catapultati in una realta' di dolore e di sofferenza che non ci ha risparmiato nemmeno un minuto, e da allora siamo soli". A raccontare la storia di Andrea e' l'Associazione Viva la vita Onlus. Andrea ha vent'anni e gia' dall'eta' di quindici ha assunto il ruolo di capo famiglia. Ha dovuto rinunciare a tutti i suoi sogni, ha sospeso gli studi dopo aver conseguito la qualifica triennale di operatore elettrico ottenuta con grossi sacrifici: studiando, lavorando e assistendo il padre, il tutto nello stesso tempo. Si alzava alle cinque di mattina per aprire il bar del padre, alle otto correva a scuola e all'una del pomeriggio ancora a lavoro fino alla sera, per poi passare una nottata pressoche' insonne accanto al padre. "I miei sforzi e il mio lavoro – sottolinea Andrea – non bastano, perche' la stanchezza e il carico assistenziale che richiede mio padre sta annientando mia madre, ed io questo non lo posso permettere".