ROMA. Tre agenti di polizia penitenziaria indagati per omicidio preterintenzionale e tre medici dell'ospedale Sandro Pertini per omicidio colposo: giunge a una svolta l'inchiesta della procura di Roma sulla morte di Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni, deceduto il 22 ottobre scorso dopo essere stato arrestato dai carabinieri sei giorni prima per cessione di stupefacenti. Stefano Cucchi ha subito un pestaggio mentre era nelle celle di sicurezza del tribunale, poco prima di essere portato in udienza per la convalida dell'arresto. Di questo e' convinta la procura di Roma: il geometra di 31 anni e' "stato scaraventato a terra", avrebbe subito 'una sederata pesantissima', che potrebbe aver determinato le fratture di due vertebre. Non e' da escludersi che sia stato anche preso a calci e pugni.
I medici dell'ospedale Sandro Pertini, che per alcuni giorni hanno avuto in cura Stefano Cucchi, avevano tutti gli strumenti per alimentarlo e idratarlo anche se il paziente rifiutava
ogni assistenza. E' questo il motivo che ha spinto la procura ha indagato tre medici per omicidio colposo. "Si tratta di un eccesso di garanzia", hanno spiegato a piazzale Clodio, "cosi' possono nominare un proprio consulente in vista della riesumazione della salma".
I medici dell'ospedale Sandro Pertini, che per alcuni giorni hanno avuto in cura Stefano Cucchi, avevano tutti gli strumenti per alimentarlo e idratarlo anche se il paziente rifiutava
ogni assistenza. E' questo il motivo che ha spinto la procura ha indagato tre medici per omicidio colposo. "Si tratta di un eccesso di garanzia", hanno spiegato a piazzale Clodio, "cosi' possono nominare un proprio consulente in vista della riesumazione della salma".