Il dato nel biennio 2009-2010
ROMA. ”Nel decennio 2001-2010 l’Italia ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i paesi dell’Unione europea”. Il Paese è ”fanalino di coda nell’Ue per la crescita”. La fotografia della situazione economica del Paese è contenuta nel rapporto annuale ‘La situazione del Paese nel 2010’ dell’Istat, presentato oggi alla Camera dei Deputati dal presidente dell’Istituto, Enrico Giovannini.
Dal rapporto emerge anche che in Italia l’impatto della crisi sull’occupazione ”è stato pesante”. Nel biennio 2009-2010 gli occupati sono scesi infatti di 532.000 unità, di cui più della metà nel Mezzogiorno. Nel 2010 l’area della disoccupazione continua a crescere seppure con un ritmo meno intenso. Lo scorso anno il numero dei disoccupati è aumentato su base annua dell’8,1 per cento (+158 mila unità), raggiungendo i 2,1 milioni, il livello più elevato dal 2002. Altri due milioni di perone, lo scorso anno, non hanno cercato lavoro perchè ritengono di non riuscire a trovare un impiego oppure attende gli esiti di passate azioni.
Dal rapporto emerge anche che in Italia l’impatto della crisi sull’occupazione ”è stato pesante”. Nel biennio 2009-2010 gli occupati sono scesi infatti di 532.000 unità, di cui più della metà nel Mezzogiorno. Nel 2010 l’area della disoccupazione continua a crescere seppure con un ritmo meno intenso. Lo scorso anno il numero dei disoccupati è aumentato su base annua dell’8,1 per cento (+158 mila unità), raggiungendo i 2,1 milioni, il livello più elevato dal 2002. Altri due milioni di perone, lo scorso anno, non hanno cercato lavoro perchè ritengono di non riuscire a trovare un impiego oppure attende gli esiti di passate azioni.