Nel senese Floramiata, Amtec, camperistica e Mps
Polo siderurgico di Piombino, quasi 3mila lavoratori a rischio.
La Regione, attraverso uno specifico protocollo, ha garantito e dato futuro alla presenza di Dalmine Lucchini, 2200 lavoratori. La società ha avviato la ricerca di possibili acquirenti ma il ritardo accumulato rischia un punto di non ritorno. L’azienda perde milioni al mese e negli ultimi tavoli nazionali, di fronte a questa situazione e all’assenza di prospettive certe sul piano industriale e di possibili acquirenti, si era anche ipotizzato l’utilizzo di normative nazionali per una gestione che guardasse al futuro del secondo polo siderurgico italiano. Solo nei giorni scorsi si è affacciata una proposta del gruppo Klesch. Ad oggi, però, non sono ben noti i contenuti e sembrerebbe presentare un forte ridimensionamento delle attività produttive e degli occupati. La Regione ha presentato da tempo al Ministero dello Sviluppo l’istanza per il riconoscimento di Piombino come “area di crisi industriale complessa”.
Magona, 540 lavoratori.
Appena ieri (lunedì 5 novembre, ndr) si è tenuto l’incontro al Ministero dello Sviluppo durante il quale si è appreso che l’azienda è ferma nel voler mantenere l’attività produttiva, pur in un quadro di difficoltà crescenti che portano a considerare l’ipotesi della cessione. La Regione spinge per un Accordo di Programma, primo e principale atto da perseguire per l’azienda e per l’intero polo piombinese.
Menarini, 1500 lavoratori.
A seguito dell’entrata in vigore del decreto con cui si introduce l’obbligo, per i medici, di prescrivere farmaci in base al solo principio attivo, l’azienda ha annunciato di dover procedere a 1000 esuberi. La Regione ha promosso un tavolo nazionale sul settore farmaceutico. La Menarini di Firenze ha accettato di congelare gli esuberi per un mese. Si attende la disponibilità manifestata dal governo nazionale e in particolare dal sottosegretario De Vicenti che è stato direttamente interessato della vicenda.
ISI (354 lavoratori). A gennaio 2013 si terrà la terza asta per la cessione dell’azienda di Scandicci (FI). Nei prossimi giorni, intanto, l’assessore incontrerà i soggetti dell’ex cordata Easy Green per capire se ci sono nuove ipotesi di intervento dopo il fallimento della prima proposta. Già fissata anche la riunione con la Eneco, che ha intenzione di procedere all’assunzione di circa 70 lavoratori ex Isi. Infine, non dovrebbero esserci difficoltà a confermare per il 2013 gli ammortizzatori sociali in essere.
De Tomaso Spa (142 lavoratori). La Regione si sta muovendo con il Governo in due direzioni: cercare nuovi investitori in vista del bando di vendita che il tribunale fallimentare intende emanare, e sostenere un progetto di ricollocazione del personale con un pacchetto di politiche attive, già predisposto e finanziato ricorrendo anche al fondo europeo Feg. La vicenda della De Tomaso di Livorno, come quella Eaton di Massa e quelle Magna, Trw e Mpn di Livorno, è legata alla crisi della componentistica auto, settore per il quale la Regione ha chiesto al Governo il riconoscimento di “area di crisi industriale complessa”.
NCA (140 lavoratori). Invitalia ha fissato al 31 dicembre la scadenza per cedere o mettere in liquidazione l’azienda di Massa Carrara. Ministero dello sviluppo economico e Invitalia sono al lavoro per trovare acquirenti. Ad oggi, tre sono i soggetti ancora in corsa per l’acquisto: Ocean, Antonini-Corsi e Admiral-Tecnomar. Invitalia sta aspettando una proposta definitiva con la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali. La Regione sostiene il lavoro di Invitalia e ha messo a disposizione strumenti di supporto verso i lavoratori e le aziende. Inoltre, anche a sostegno della vertenza Eaton, la Regione ha richiesto la ripresa del confronto ministeriale per l’accordo di programma di Massa.
Firenze – Buitoni (340 lavoratori). La Regione, con la Provincia di Arezzo, si è attivata per chiedere soluzioni alternative alla riduzione di personale a livello nazionale, che prevede la perdita di 32 posti di lavoro nello stabilimento di San Sepolcro. L’azienda ha accettato di prolungare i termini delle procedure per la mobilità e si è impegnata a presentare un nuovo piano industriale.
Floramiata (Piancastagnaio, 250 lavoratori). La nomina del nuovo amministratore delegato ha sbloccato il reperimento di liquidità, ha permesso di pagare parte degli stipendi e quindi determinato la fine dello sciopero dei lavoratori. Nel frattempo si è manifestato l’interesse di un investitore argentino. Molte, comunque, sono ancora le incertezze che gravano sull’azienda.
Richard Ginori Spa (Sesto Fiorentino, 325 lavoratori). Sono pervenute due proposte di acquisto da parte di Lenox/Apulum e di Sambonet. Le procedure per la scelta dell’acquirente dovrebbero concludersi fra dieci giorni. Altro tassello per la salvezza dell’azienda, il conferimento allo Stato del Museo della porcellana di Sesto a compensazione degli ingenti debiti fiscali.
Eaton (300 lavoratori). La Regione è impegnata per individuare e incentivare la localizzazione di nuovi insediamenti in grado di assorbire la manodopera ex Eaton. Serve però sbloccare l’accordo di programma per Massa, che contiene alcuni incentivi e che però si è bloccato per la mancanza di alcuni decreti attuativi sulle aree di crisi. Positiva, invece, la nuova riperimetrazione dei Sin (le aree da bonificare, ndr). La Regione è pronta a intervenire con il Fondo per la reindustrializzazione. Intanto è in fase avanzata la candidatura dell’azienda Marcolini per la ricollocazione dei circa 70 lavoratori. Per gli altri, anche nel 2013 dovrebbero essere possibile la conferma degli ammortizzatori sociali.
Abbigliamento Grosseto (234 lavoratori). Ci sarà proprio in serata un incontro con i vertici della ex Mabro e i sindacati per fare il punto della situazione. È un’azienda con grandi potenzialità di mercato, ma bloccata da una crisi di liquidità che rischia di compromettere la situazione. La regione chiederà l’immissione di nuove risorse di liquidità e la messa a punto di un nuovo piano industriale.
Ansaldo Breda (Pistoia, 880 lavoratori). È una delle vertenze dalle quali verificare la volontà del paese di mantenere una seria politica industriale. La regione ha chiesto per questo, a Governo e gruppo Finmeccanica, di chiarire quali siano le prospettive industriali che intende perseguire per il comparto e per la Breda, e a convocare un tavolo nazionale di confronto. La Regione ritiene che vada mantenuto integro il perimetro della Breda, anche in caso di cessione.
Selex Elsag, Selex Galileo e Amtec (Firenze, 1360 lavoratori). Sono le altre presenze del gruppo Finmeccanica in Toscana, tutte avviate ad entrare nella “grande Selex” a partire dal 2013. Un percorso complesso, che la Regione intende seguire da vicino vista la collocazione al massimo livello della frontiera tecnologica di queste aziende. Su Elsag pesa il mancato rifinanziamento del progetto Tetra, mentre per Galileo risulta incomprensibile l’esclusione dal bando di gara per una commessa per l’Agenzia spaziale italiana. La Regione chiede al Governo chiarezza sul futuro del settore, in particolare del settore spazio, dove la Toscana ha punte di eccellenza.
Beltrame (78 Lavoratori). L’azienda ha ribadito l’intenzione di chiudere lo stabilimento di San Giovanni Valdarno, ma la Regione ha invitato l’azienda a cambiare linea sulla base di nuove controproposte ottenendo un ulteriore momento di valutazione da parte della proprietà.
Camperistica. È un settore di grande importanza per l’area senese e fiorentina, per il quale è stato aperto un tavolo nazionale ed è in vista la firma di un protocollo d’intesa che attualizzi quello firmato nel 2007.
Altri tavoli di crisi. Si stanno aprendo in questi giorni i tavoli per la Sacci, la cooperativa La Rondine, il Monte dei Paschi.