Secondo uno studio della Cia in netto calo gli acquisti di pesce, frutta e bevande
ROMA. La crisi continua a mordere e gli italiani continuano a tagiare i consumi alimentari: meno pesce, bevande e frutta. I consumi sono diminuiti del 4% nel 2012 e di un ulteriore 2,9% nei primi tre trimestri del 2013. Nell’ultimo anno, anche la spesa per l’acquisto di generi alimentari ha registrato un calo del 3,3% (e nel 2012 era già diminuita del 2,8%). A sottolineare il triste dato è stata la Cia, Confederazione italiana agricoltori, durante la prima giornata della VI Assemblea elettiva. Si riduce soprattutto la spesa per le bevande non alcoliche (-4,1%), in particolare per acque minerali e succhi di frutta (-4,3%), mentre rimane pressoché invariata quella per vino e superalcolici (-0,5%). Calano gli acquisti di pesce (-5,3%), spesa ridotta complessivamente del 12,4% dal 2000. Giù anche gli acquisti di dolci (miele, marmellate, zucchero: -4,1%), frutta (-3%) e carne (-2,6%). Secondo un’indagine del Censis e della Cia, presentata oggi in occasione della VI Assemblea elettiva della Confederazione italiana agricoltori, la grande maggioranza degli italiani ha ormai adottato uno stile d’acquisto improntato al risparmio. Quando fa la spesa, l’85% cerca di spendere meglio rispetto a prima, eliminando sprechi ed eccessi. Il 73% ha riorganizzato la spesa alimentare puntando su offerte e promozioni. Il 59% ha sacrificato pranzi e cene al ristorante. Tuttavia, nonostante questa tendenza, qualità ed eccellenza resistono a tavola. Più di tre quarti degli italiani ricorrono alle marche commerciali (Conad, Coop, Auchan, ecc.) nell’acquisto di alimenti confezionati o in scatola. Il 41% ha acquistato negli ultimi sei mesi frutta e verdura biologica, e il 33% carne da allevamenti biologici. Più del 20% è disposto a spendere molto, pur di acquistare prodotti agroalimentari d’eccellenza. Quanto ai prodotti biologici, la domanda di mercato cresce, e con essa il volume d’affari della produzione italiana, stimato in 3,1 miliardi di euro. Gli acquisti di prodotti biologici confezionati sono aumentati in valore di 8,8 punti percentuali nel primo semestre del 2013. L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di denominazioni riconosciute (Dop, Igp), grazie alla varietà e qualità dei prodotti, e al loro legame con il territorio e la tradizione alimentare: sono 261 delle 1.209 registrate. Nel 2012 la produzione certificata è cresciuta del 5,3%, e con essa il fatturato della produzione (+2,1%), che ormai ha raggiunto quasi 7 miliardi di euro.