Adusbef e Federcontribuenti stimano in 350 miliardi il danno per l'Italia
ROMA. Dopo i programmi di austerita’ e rigore, imposti da Troika ed EUROGRUPPO ad egemonia tedesca, che hanno messo in ginocchio la Grecia, con una perdita del 25,5% del Pil, portato alla miseria ed alla fame ampie fasce di popolazione, specie i bambini ed i più deboli, ipotecando così qualsiasi possibilità di ripresa, i crolli odierni dei mercati e la più bieca speculazione allergica a quelle regole democratiche che esigono il ricorso a referendum, per assumere decisioni che governi responsabili come Tsipras, non fanno mai passare sulla pelle dei popoli sovrani,il terremoto sulle borse internazionali, potrebbero essere quantificati con perdite tra 300 e 390 miliardi di dollari. Il masochismo miope della Troika e dell’Eurogruppo, le cui condizioni capestro per rinegoziare il debito greco avrebbero reso ancor più schiavo un popolo di antica civiltà come la Grecia, se non interrotto con un urgente ravvedimento operoso, potrebbe avere gli stessi effetti del fallimento di LEHMAN Brothers nel 2008, i cui costi furono quantificati in oltre 4.000 miliardi di dollari,oltre la dissoluzione dell’euro, che molti popoli resi schiavi da tecnocrati ed oligarchi europei, potrebbero salutare come una liberazione da catene invisibili manovrate dagli esclusivi interessi tedeschi. Adusbef e Federconsumatori esprimono solidarietà al popolo greco, ridotto alla miseria ed alla fame sia da governanti irresponsabili, corrotti, avidi ed incapaci che hanno edificato i propri consensi elettorali strizzando l’occhio a corruzione, illegalità, evasione fiscale, varando provvedimenti legislativi incompatibili con conti pubblici in ordine con le condizioni economiche che dai ricatti di Troika ed Eurogruppo, che giudica un intralcio l’espressione del popolo sovrano all’accordo tramite referendum popolare. Ministri e corifei del governo italiano, si affrettano a dare rassicurazioni sui principali mass media e TV a reti unificate, affermando che “l’Italia non corre pericoli”, che “non c’è alcun rischio contagio”, che “abbiamo i conti in ordine ed un debito pubblico diminuito”, stendendo bugie pietose sulla gravissima realtà economica italiana, quasi ad esorcizzare con le vuote parole, i gravissimi effetti della crisi greca, che investirà subito dopo l’Italia. Le politiche economiche recessive del Governo, imposte dalla Troika per rendere i popoli schiavi delle tecnocrazie europee, invece di ridurre il debito, ne hanno alimentato l’aumento, col debito pubblico arrivato a 2.194,5 miliardi di euro ad aprile 2015, con una crescita di 87,34 miliardi in 14 mesi (dal febbraio 2014,data di insediamento premier Renzi), al ritmo di circa 6,2 miliardi di euro al mese, gravame di 36.697 euro a residente (neonati compresi) e 91.500 euro per ognuno dei 24 milioni di nuclei famigliari, ipoteca sul futuro dei giovani (già senza speranza perché disoccupati al 43%), generando una ulteriore tassa occulta di 1.463 pro-capite in soli 14 mesi, 104,5 euro di oneri nascosti, (3.641 euro a famiglia), in aggiunta a stangate fiscali, tariffarie e vari balzelli. In caso di nuovo default della Grecia, oltre ai rischio tra 48 e 60 MLD di dollari di esposizione diretta, contro i 56 miliardi la Germania ed i 40 miliardi miliardi della Francia, in aggiunta a circa 130 miliardi stimati finora, dal calo delle borse e l’aumento dello spread, l’Italia con un debito pubblico in aumento cresciuto con il Governo Renzi/Padoan al ritmo di 6,2 MLD di euro al mese ed attestato a quasi 2.200 MLD di euro sarebbe la preda preferita dagli speculatori. Adusbef e Federconsumatori auspicano che la vocazione suicida dell’Eurogruppo possa subire in queste ultime 48 ore, un ravvedimento operoso per evitare in extremis che la Grecia esca dall’eurozona, ma qualora ciò non dovesse accadere, occorre una profonda revisione di trattati capestro, scritti da una tecnocrazia che ha creato mostri giuridici come la Bce, per usurpare funzioni vitali nelle democrazie che storicamente nella storia, appartengono ai popoli sovrani, non certo a cleptocrati avidi ed oligarchi irresponsabili.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti ( Federconsumatori)