Adusbef e Federconsumatori se lo domandano a seguito dell'attività della procura estense
ROMA. Bene le indagini e le odierne perquisizioni legate all’aumento di capitale della Carife realizzato nel 2011 per 150 milioni di euro, avviate nel febbraio 2015 dal Procuratore capo di Ferrara, Bruno Cherchi, che hanno visto l’acquisizione da parte delle Fiamme Gialle ferraresi di una imponente mole documentale dall’istituto di credito estense, con le ipotesi di reato di falso in prospetto, aggiotaggio, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e la raccolta di numerosi testimonianze fra cui dirigenti e funzionari delle Autorità di vigilanza.
Resta però inspiegabile come mai, vengono sempre tenute fuori dalle indagini e dagli avvisi di garanzia quelle autorità di vigilanza come la Banca d’Italia e la Consob, super pagate e lautamente retribuite proprio per prevenire condotte fraudolente degli istituti di credito verso azionisti e risparmiatori, contestando addirittura il reato di ‘omessa vigilanza’, che negli ultimi crac e dissesti bancari a cominciare dalla Banca Popolare di Vicenza, Banca Marche, Banca Etruria, rappresenta una gravissima offesa verso azionisti forzati e risparmiatori truffati ?
Delle due l’una: o Consob e Bankitalia, non sono in grado di svolgere il ruolo di vigilanza preventiva per impedire truffe e comportamenti fraudolenti dei banchieri, quindi sono inutili per i mercati ed i risparmiatori, oppure sono complici di quelle condotte, in tutte e due i casi sarebbero da incriminare e da sciogliere per la loro più totale inutilità.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)