Gli italiani risparmiano anche sul cibo
Gli italiani “sono stati costretti a cambiare la spesa dal punto di vista quantitativo e qualitativo- sottolinea la Coldiretti- le preoccupazioni riguardano anche il fatto che l’Italia e’ un forte importatore di prodotti alimentari, con il rischio concreto che per tentare di contenere i costi nei cibi in vendita, vengano utilizzati ingredienti di diversa qualita’ come il concentrato di pomodoro cinese, l’extravergine tunisino, la cagliata di latte della Lituania o il prosciutto olandese spacciato per nazionale”.
Infatti, “numerosi segnali evidenziano un abbassamento del livello qualitativo degli alimenti acquistati dagli italiani come ad esempio il raddoppio in dieci anni delle importazioni (27,3 milioni di chili nel 2012) dei formaggi similgrana dall’estero che fanno concorrenza alla produzione nazionale di Parmigiano Reggiano e Grana Padano a denominazione di Origine Protetta (Dop) senza averne le qualita'”. Il rischio, spiega la Coldiretti, e’ che “i similgrana vengano scambiati dai consumatori come prodotti made in Italy perche’ vengono spesso utilizzati nomi, immagini e forme che richiamano all’italianita’, ma anche perche’ appare il bollo Ce con la ‘I’ di Italia se il formaggio viene semplicemente confezionato in Italia”. Per effetto, poi, della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando- conclude la Coldiretti- un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti a sfamarsi”. (Fonte Agenzia Dire)