In diminuzione la quantità delle uve
ROMA. Nell’anno dei record del vino ‘made in Italy’, buone notizie arrivano anche dalle stime sulla vendemmia 2011. Le previsioni parlano di un’annata eccellente, caratterizzata da un’ottima qualita’ delle uve, anche se segnata da una lieve diminuzione nelle quantita’.
Come sempre pero’, se il nostro vino colleziona grandi performance sul mercato, la situazione non e’ altrettanto rosea per i viticoltori, che continuano ad accusare i prezzi troppo bassi delle uve. Cosi’ la Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta le previsioni di Assoenologi sulla vendemmia 2011.
Dopo il record storico dell’export per il vino italiano e il sorpasso sulla produzione francese, continua il buon corso per il settore, fiore all’occhiello del ‘made in Italy’. Ma le esportazioni in ripresa, la riduzione delle giacenze in cantina e l’incidenza degli effetti combinati della vendemmia verde e dell’estirpazione dei vigneti, non bastano ad assicurare prezzi all’origine remunerativi per i viticoltori.
”Ci avviamo – spiega la Cia – a una produzione di 44 milioni di ettolitri di vino e mosti, un quantitativo inferiore di appena il 5 per cento rispetto al 2010 (46.745.000 di ettolitri, secondo l’Istat). Le previsioni della raccolta dividono l’Italia in due, con un’incidenza produttiva omogenea al centro nord, dove la variazione sul 2010 oscilla tra lo 0 e il meno 5 per cento, mentre il decremento si concentra al sud, con un calo che va da meno 5 meno 20 per cento. Si tratta di una lieve diminuzione dovuta anche ai primi effetti delle misure previste dalla Ocm, come la vendemmia verde e l’estirpazione dei vigneti, che si concentrano maggiormente in alcune regioni del Sud”.