In sei punti le proposte dei due sindacati toscani
FIRENZE. Domenica (31 maggio) i cittadini della Toscana saranno chiamati ad eleggere un nuovo Presidente e i nuovi membri del Consiglio regionale. “Soprattutto nell’ultimo decennio la Toscana ha annoverato tra i suoi segni distintivi in negativo quello della precarietà abitativa. Il caro affitti, soprattutto nei comuni capoluogo, la precarizzazione e la perdita dei posti di lavoro, sono solo le principali tra le articolate, complesse condizioni e situazioni che hanno fortemente condizionato il fabbisogno abitativo di questi anni”: inizia così la lettera che la Cgil Toscana (con il segretario regionale Maurizio Brotini e Roberto Bardi del Dipartimento Ambiente e Territorio) e il Sunia Toscana (col segretario Simone Porzio) hanno inviato ai candidati alle elezioni regionali della Toscana.
Prosegue la lettera: “Veniamo da anni in cui è stata fortemente ridotta la capacità di investimento delle aziende di gestione: pochi e assolutamente insufficienti sono stati i nuovi alloggi consegnati a fronte, ad oggi, di oltre 27.000 domande in graduatoria. La società e la politica toscana sono chiamati ad interrogarsi sui quasi 2000 alloggi non assegnati e/o indisponibili, sulla scelta di recuperare risorse, attraverso la vendita nei prossimi 5 anni di circa 4500 unità del patrimonio immobiliare disponibile. Per CGIL e SUNIA, chiedere di mettere al centro dell’agenda politica regionale le politiche abitative significa impegnarsi concretamente per risolvere le dannose incoerenze tra quello che la politica annuncia di fare per i cittadini e quello che di fatto non fa”. Cgil e Sunia Toscana lanciano sei proposte: rilanciare il sistema Erp con piano pluriennale; incentivare un piano di recupero degli alloggi pubblici in attesa di ristrutturazione; determinare, con Regione e Comuni, piani di recupero del patrimonio esistente pubblico inutilizzato; incentivazione e sostegno per piani di riqualificazione complessiva e delle periferie; determinare politiche in direzione della messa a disposizione del maggior numero di alloggi privati in locazione con contratti a cosiddetto canone concordato; gli interventi di cosiddetto social-housing considerino l’affitto l’obiettivo prioritario per intervenire sui grandi numeri del disagio abitativo. Per tutti queti motivi, “Cgil e Sunia Toscana chiedono ai candidati che, una volta eletti e chiamati a governare, compiano una obiettiva analisi della domanda, delle reali esigenze dei cittadini che si rivolgono al mercato dell’affitto, senza una subordinazione che parta dagli interessi dell’offerta, ma mai dalle esigenze della domanda”.