ROMA. La Cassazione scrive la parola fine per il calvario di Eluana Englaro e, dichiarando inammissibile il ricorso della procura generale di Milano, di fatto dice si' a staccare il sondino che la tiene in vita forzata da quasi 17 anni dopo un incidente stradale. ''E' la conferma che viviamo in uno stato di diritto'', commenta subito il padre Beppino, che per dieci anni si e' battuto per lasciar morire la figlia, ma la decisione dei supremi giudici provoca l' immediata reazione del Vaticano.
Contro l' atteso pronunciamento e' insorta la maggioranza di governo con toni molto forti – fino a parlare di ''omicidio di stato'' – tanto che nel giro di qualche ora lo stesso Consiglio Superiore della Magistratura si e' mosso per tutelare, per la prima volta, le Sezioni Unite Civili dagli attacchi. Anche l'Anm scende in campo: ''Basta insulti – dice il presidente Luca Palamara -.La corte di Cassazione e' una istituzione fondamentale del sistema giudiziario italiano cui spetta l'alto compito di garantire l'uniforme applicazione della legge''.