ROMA. Il 46 per cento delle classi non ha rispettato il tetto di spesa per i libri scolastici che il ministero dell'Istruzione ha deciso di adottare per il prossimo anno. La maggiore spesa che le famiglie saranno costrette ad affrontare ammonta a 14 milioni di euro. E' quanto risulta da un'indagine effettuata dall'associazione Altroconsumo sulle prime classi di 276 istituti scolastici in tutte le Regioni italiane. Un dato vicino a quello di un'analoga indagine effettuata meno di un mese fa da Repubblica.it. Di conseguenza,
Altroconsumo ha inviato oggi una diffida al ministero dell'Istruzione, richiedendo un intervento, presso i presidi delle scuole che hanno sforato i tetti previsti, affinché rivedano le adozioni dei testi scolastici. Ben una classe su 5, secondo Altroconsumo, 'sfora' del 10 per cento. "Di fatto un bel regalo agli editori", sottolinea l'associazione. Saranno soprattutto le prime classi degli istituti tecnici commerciali e industriali a pagarne le conseguenze visto che, rispetto alle indicazioni precedenti, l'aumento sarà del 18-20 per cento.
Altroconsumo ha passato al vaglio 2.362 sezioni in 21 città, una per ogni regione, tranne che per il Trentino Alto Adige, in cui sono state scelte sia Trento che Bolzano. In tutto sono stati presi in esame 276 istituti scolastici, di cui 209 scuole medie, 19 licei e 20 scientifici, 21 istituti tecnici commerciali e 7 industriali. L'associazione ha considerato sempre le prime classi, tranne che per le scuole di Milano, Roma e Napoli, dove sono state rilevate anche le adozioni per le seconde e le terze.
Le adozioni considerate, quelle ufficiali comunicate all'Associazione italiana editori, riguardano solo i testi che le scuole stesse hanno indicato "da acquistare" e non quelli inseriti come "consigliati", escludendo i dizionari, i libri di narrativa e gli atlanti.