BERGAMO. Una truffa informatica unica nel suo genere. Prima di tutto perchè, a compierla, sono stati un gruppo di carabinieri che, dopo essere entrati nel sistema informatico dell'Arma si "ritoccavano" gli stipendi. Cinque militari sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, falso per induzione, peculato, falso materiale e ideologico, falso per distruzione e appropriazione indebita; un sesto deve rispondere invece di omessa denuncia, omissione d'atti d'ufficio e reati militari. La pratica e' andata avanti per quattro anni, finche' uno di loro (probabilmente insoddisfatto della spartizione) ha mandato lettere anonime in Procura spiegando tutto nei dettagli, senza aspettarsi che alla fine sarebbe stato scoperto anche lui. Nei guai quattro marescialli (tra cui un responsabile del Nucleo comando) un brigadiere e due appuntati. Secondo l'accusa sarebbero entrati nel sistema informatico del Comando provinciale aumentando fittiziamente ore di straordinari, lavoro festivo e notturno, figurando a seggi elettorali in cui non erano mai stati, e intascando buoni pasto destinati a stazioni prive di mensa (uno di loro nei aveva nei cassetti 314). Si tratta di piccole somme per volta, in modo da non destare sospetti, ma arrivate a un totale di 36.000 euro.