Il giudice milanese trasferisce gli atti a Bologna per competenza
MILANO. L’affare Brontos, la presunta frode fiscale (con tanto di ostacolo alla Vigilanza) che vede sotto processo Alessandro Profumo e una serie di 19 manager legati a Unicredit, prende la strada di Bologna. Rispondendo alla richiesta della difesa di spostare il processo a Roma, dove ha sede legale la grande banca italiana, il giudice del tribunale di Milano Maria Antonietta Monfredi si è dichiarato incompetente, e ha deciso di trasmettere gli atti alla procura di Bologna. Da dove ripartirà quasi daccapo, dalla fase di chiusura delle indagini preliminari. Perché la città felsinea e non la capitale? Il giudice ha motivato la scelta “per connessione”. Ovvero: poiché a commettere il presunto reato sarebbero state tre banche del Gruppo Unicredit, Unicredit Banca, Unicredit Corporate Banking e Unicredit Banca di Roma che all’epoca dei fatti avevano la sede legale rispettivamente a Bologna, a Verona e a Roma, il giudice Manfredi ha interpretato il codice stabilendo che la competenza è del Tribunale dove si pensa che sia stato compiuto il primo reato: Bologna. Tempi quindi per la prosecuzione del processo non si possono prevedere, le carte dovranno essere spedite in Emilia e la difesa di Profumo potrebbe chiedere nuovamente lo spostamento a Roma. La parte fiscale della questione, in realtà, è stata sanata da tempo da Unicredit che ha transato un accordo con l’Agenzia delle Entrate e ha pagato 264 milioni di euro. Tuttavia l’aspetto penale della vicenda è rimasto inalterato, e le decisioni in materia spetteranno a un nuovo giudice, riaprendo tutti gli scenari, compresa l’archiviazione.