L'ex consigliere del Csm in quota Lega Nord consegnò le carte a "Il Giornale"
ROMA. Matteo Brigandì, consigliere del Csm in rappresentanza della Lega Nord dichiarato decaduto ieri dal plenum di Palazzo dei Marescialli, sarà processato il 31 ottobre prossimo per aver diffuso le carte pubblicate da ‘Il Giornale’ su Ilda Boccassini.
Con Brigandì sarà processato dalla decima sezione penale collegiale anche il suo collaboratore Fabio Faccaro. Il reato ipotizzato è abuso d’ufficio e il processo si farà con rito immediato.
Intanto, si è anche conclusa l’indagine che aveva determinato l’apertura di un procedimento sempre a carico di Brigandì per il reato di falso. Questa imputazione aveva portato davanti al magistrato il consigliere, che però decise di non rispondere; imputazione riferita al fatto che – quando fu eletto nel Csm – non comunicò all’organo di autogoverno della magistratura di essere amministratore della società Fin Group.
A svolgere gli accertamenti è stato il pubblico ministero Sergio Colaiocco e, ora che si è conclusa, anche l’indagine su quest’ultima posizione, entro 20 giorni i difensori potranno chiedere attività istruttoria dopodiché il pubblico ministero Colaiocco potrà fare al gup Daniela Farasporo le sue richieste. Si prevede il rinvio a giudizio.