Come evitare che diventi un "aiuto di stato"
ROMA. Per Bankitalia una bad bank potrebbe avere “numerosi e importanti effetti positivi” sull’economia italiana. Nel rapporto sulla stabilità finanziaria si sottolinea che “l’istituzione di una società specializzata per l’acquisto di crediti deteriorati (asset management company, Amc) e la conseguente riduzione del peso delle partite anomale nei bilanci delle banche avrebbero numerosi e importanti effetti positivi”. In particolare questi benefici, spiega palazzo Koch, “si tradurrebbero in minori costi di gestione e maggiore trasparenza dei bilanci, con ricadute positive sulle banche in termini di capacità di attrarre capitali e accesso ai mercati della raccolta all’ingrosso; eliminerebbero i restanti vincoli all’offerta di prestiti, contribuendo a riavviare il mercato del credito e la ripresa degli investimenti”.
L’istituzione di una bad bank creerebbe “le premesse per processi di aggregazione, favorirebbero la concorrenza sul mercato bancario e guadagni di efficienza; agevolerebbero lo sviluppo del mercato dei crediti deteriorati, in quanto l’Amc opererebbe come market maker e aumenterebbe la trasparenza di prezzo (si stima che nella media dei paesi europei che hanno istituito Amc, circa il 40% delle transazioni di crediti deteriorati faccia capo alle Amc stesse).
Baonkit sottolinea che per non essere considerato dalla Commissione Europea come un aiuto di Stato, la bad bank dovrebbe prevedere un veicolo di iniziativa pubblica che acquisti a prezzi di mercato solo sofferenze, relative alle sole imprese, per posizioni oltre una certa soglia e con un programma di acquisti da 100 miliardi.