ROMA. La Banca d’ Italia, ritenendo che “non sussistano i presupposti per un provvedimento di revoca del ragionier Riccardo Sora dall’ incarico commissariale attualmente ricoperto presso la Popolare dell’Etruria e del Lazio “, continua a difendere illegalità, abusi ed ordinari soprusi,arrecando disdoro ad una gloriosa istituzione, caduta nella polvere proprio a causa di tali arroganti comportamenti.
Riccardo Sora, commissario straordinario presso Banca Popolare dell’ Etruria e del Lazio, aveva ricevuto nei giorni scorsi un avviso di conclusione di indagine da parte della Procura di Rimini per gravissimi reati, proprio in merito al suo precedente commissariamento alla Cassa di Risparmio di Rimini, per questo era un atto dovuto rassegnare le dimissioni.
Non è un onore rinnovare la fiducia ad un indagato come Riccardo Sora da parte del Governatore della Banca d’Italia Visco, che oltre ad un atto gravissimo di arroganza, significa delegittimare o condizionare l’operato della magistratura da parte di un sepolcro imbiancato, che si ritiene immune dalla leggi e dalla ordinaria legalità.
Adusbef, che aveva diffidato il Governatore Ignazio Visco a rimuovere Sora, continuerà nella sua battaglia trentennale contro un potere tecnocratico, non aduso a rispondere ad alcuno del suo operato, che anche con tale scandalosa difesa, dimostra di continuare a tutelare l’illegalità del suo enorme potere cleptocratico, del quale sarà chiamato a rispondere in tutte le sedi, con imprevedibili ricadute giudiziarie ed istituzionali.
Elio Lannutti (presidente Adusbef)