ROMA. Dieci pirati che si erano impossessati di un peschereccio con 7 persone a bordo si sono arresi alla nave Libeccio della Marina militare italiana dopo un inseguimento durato tutta la notte nell'Oceano Indiano. Nel corso dell'operazione antipirateria dalla nave militare sono stati lanciati ripetuti 'warning shot', è stata cioé intimata la resa altrimenti avrebbero sparato, ma tutto si è concluso in modo incruento.
Tutto è cominciato ieri sera quando la nave Libeccio, che si trovava a circa 83 miglia dalla costa del Kenia, ha intercettato un peschereccio con bandiera iraniana con presunti pirati a bordo. L'imbarcazione è stata seguita fino a quando i sospetti sono diventati certezza: il motopesca e il suo equipaggio (comandante iraniano e sei pachistani) erano stati effettivamente sequestrati da un gruppo di pirati. E' a questo punto che la nave militare, dopo aver accostato il peschereccio, ha lanciato i 'warning shot': "attenzione, se non vi arrendete spariamo". La minaccia di usare le maniere forti alla fine è risultata determinante perché i pirati – come si apprende allo Stato maggiore della Marina – hanno buttato le armi in mare e si sono 'consegnati' al comandante del motopesca, che li ha isolati a poppa. Nave Libeccio continua a scortare il peschereccio, ma nessun militare è salito a bordo, anche perché le condizioni del mare sono attualmente proibitive. Sono in corso le procedure e i contatti per stabilire dove portare i pirati.