La stagione dei tagli ha convinto molti a accettare il pre-pensionamento
MILANO. La crisi finanziaria che ha costretto i principali istituti di credito a un drastico taglio dei costi e una riduzione del personale, sta producendo un effetto notevole e positivo sulle domande di esubero presentate dai dipendenti. In istituti di credito come MPS, Ubi banca e Popolare Milano, dove è aperta questa procedura di esubero volontario, il numero delle domande stanno raggiungendo o hanno già superato il target fissato nei piani industriali delle banche. Per chi rimane al lavoro, la stagione di tagli allo stipendio è già cominciata, e forse questo è un fattore. L’obiettivo dell’Abi è quello di depotenziare la retribuzione fissa oggetto di contrattazione a favore di sistemi incentivanti sul modello di quanto avviene nelle banche anglosassoni, oltre a quello di ridimensionare drasticamente il peso dei contratti integrativi che sono garantiti solo dalla volontà delle parti di rispettarli e non dall’intervento della magistratura. Bisogna riconoscere che al Monte dei Paschi di Siena questo obiettivo è stato raggiunto. Proprio la mancanza di garanzie è all’origine del successo dei piani di prepensionamento. La possibilità, o minaccia velata come avrebbero lasciato intendere alcuni sindacalisti che, se non fosse stato raggiunto il target di prepensionamenti pianificati, dipendenti con i requisiti richiesti sarebbero stati messi a riposo con condizioni economiche peggiori rispetto a quelle offerte ha fatto pendere la bilancia degli indecisi verso la presentazione della domanda.