Adusbef e Federconsumatori accusano. In aumento le sofferenze
ROMA. Adusbef e Federconsumatori non si stupiscono dell’aumento rilevante delle sofferenze bancarie, arrivate a 168 miliardi di euro a maggio 2014, con un rapporto dell’8,9 per cento sugli impieghi, il massimo dall’ottobre 1998, in parte dovuto alla crisi economica, ma in larghissima quota parte dovuta a precise responsabilità delle banche, aduse a revocare i fidi o deliberarli col contagocce ai più meritevoli, allargando i cordoni ad imprenditori ed imprese ‘amiche’, a volte dai rapporti incestuosi con i banchieri, col vero e proprio ‘sistema Zalesky’, un poco affidabile socio di primarie banche, beneficiato di allegri fidi per miliardi di euro girati in sofferenza.
Adusbef e Federconsumatori, che dopo aver denunciato alle Procure della Repubblica il ‘sistema Zalesky’, attendono le conclusioni delle indagini di allegre erogazioni dei crediti bancari con criteri “amicali”, attendono la conclusione delle indagini volte ad accertare se i comportamenti dei banchieri e le allegre concessioni del credito e del pubblico risparmio, tanto per cambiare a loro fiduciari, amici e compari, negandolo al contrario alle attività imprenditoriali più sane e meritorie, che da quel credito riescono a creare posti di lavoro, non abbia concretizzato aperte violazioni penali.
Quanto ha inciso la crescita ad oltre 168,5 miliardi di euro a maggio 2014, delle sofferenze lorde bancarie, salite di 2,2 miliardi di euro rispetto ad aprile, e del + 24% rispetto al maggio 2013, con un carico di 5.600 euro per ognuno dei 30 milioni di correntisti, di ben 16.850 euro sui 10 milioni di affidati, gli accantonamenti ed i fidi allegri elargiti a Romain Zaleski, azionista della Carlo Tassara, esposto con oltre 2 miliardi di euro con le banche ‘amiche’ a cominciare da Intesa San Paolo?
Come mai viene negato il credito a tanti piccoli imprenditori, strangolati ed usurati dal sistema bancario, costretti a chiudere ed a licenziare i propri dipendenti, con la diretta complicità della Banca d’ Italia, che dovrebbe avere il dovere di vigilare certificando la prudente gestione del credito e del risparmio, e che non ha mai avuto nulla da eccepire su banchieri di ‘sistema’ che hanno prestato a Carlo Tassara 2 miliardi di euro senza garanzie reali, con l’ unico garante quel capitalismo di relazione composto da banchieri ‘amici’, che hanno affidato 8 miliardi di euro a Zunino, Zalesky, Ligresti & Co, il 10% dei crediti totali alle imprese per accrescere così la voragine delle sofferenze?
Adusbef e Federconsumatori confidano nell’operato dei magistrati, che prima o poi faranno luce su un sistema disonesto (semi delinquenziale) di gestione del credito e del risparmio, che impone alla diligenza richiesta alla banca del “bonus pater familias”, la diligenza del “buon banchiere”, dotato di specifica competenza tecnica e di specifici mezzi di valutazione delle condizioni patrimoniali del soggetto con cui essa opera, e che considera gli istituti bancari responsabili per concessione abusiva del credito quando, con il proprio comportamento, hanno suscitato un incolpevole affidamento dei terzi verso l’imprenditore che si trova già in stato di decozione.
In tale prospettiva la capacità e l’esperienza professionale consentono alla banca di valutare se sussistono i presupposti per il finanziamento, ed invero l’erogazione del credito, anche in seguito alle regole di ” Basilea II” ( accordo per la valutazione dei requisiti minimi di affidabilità patrimoniale).
Adusbef e Federconsumatori, che dopo aver denunciato alle Procure della Repubblica il ‘sistema Zalesky’, attendono le conclusioni delle indagini di allegre erogazioni dei crediti bancari con criteri “amicali”, attendono la conclusione delle indagini volte ad accertare se i comportamenti dei banchieri e le allegre concessioni del credito e del pubblico risparmio, tanto per cambiare a loro fiduciari, amici e compari, negandolo al contrario alle attività imprenditoriali più sane e meritorie, che da quel credito riescono a creare posti di lavoro, non abbia concretizzato aperte violazioni penali.
Quanto ha inciso la crescita ad oltre 168,5 miliardi di euro a maggio 2014, delle sofferenze lorde bancarie, salite di 2,2 miliardi di euro rispetto ad aprile, e del + 24% rispetto al maggio 2013, con un carico di 5.600 euro per ognuno dei 30 milioni di correntisti, di ben 16.850 euro sui 10 milioni di affidati, gli accantonamenti ed i fidi allegri elargiti a Romain Zaleski, azionista della Carlo Tassara, esposto con oltre 2 miliardi di euro con le banche ‘amiche’ a cominciare da Intesa San Paolo?
Come mai viene negato il credito a tanti piccoli imprenditori, strangolati ed usurati dal sistema bancario, costretti a chiudere ed a licenziare i propri dipendenti, con la diretta complicità della Banca d’ Italia, che dovrebbe avere il dovere di vigilare certificando la prudente gestione del credito e del risparmio, e che non ha mai avuto nulla da eccepire su banchieri di ‘sistema’ che hanno prestato a Carlo Tassara 2 miliardi di euro senza garanzie reali, con l’ unico garante quel capitalismo di relazione composto da banchieri ‘amici’, che hanno affidato 8 miliardi di euro a Zunino, Zalesky, Ligresti & Co, il 10% dei crediti totali alle imprese per accrescere così la voragine delle sofferenze?
Adusbef e Federconsumatori confidano nell’operato dei magistrati, che prima o poi faranno luce su un sistema disonesto (semi delinquenziale) di gestione del credito e del risparmio, che impone alla diligenza richiesta alla banca del “bonus pater familias”, la diligenza del “buon banchiere”, dotato di specifica competenza tecnica e di specifici mezzi di valutazione delle condizioni patrimoniali del soggetto con cui essa opera, e che considera gli istituti bancari responsabili per concessione abusiva del credito quando, con il proprio comportamento, hanno suscitato un incolpevole affidamento dei terzi verso l’imprenditore che si trova già in stato di decozione.
In tale prospettiva la capacità e l’esperienza professionale consentono alla banca di valutare se sussistono i presupposti per il finanziamento, ed invero l’erogazione del credito, anche in seguito alle regole di ” Basilea II” ( accordo per la valutazione dei requisiti minimi di affidabilità patrimoniale).
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)