Adusbef e Federconsumatori evidenziano il ruolo di mancao controllo di Bankit
ROMA. Oltre agli atti sull’ insolvenza di Banca Etruria, dichiarato dal Tribunale di Arezzo ed inviati al procuratore della Repubblica Roberto Rossi, per valutare l’apertura di un’ indagine per bancarotta fraudolenta, Adusbef e Federconsumatori chiedono che con le consulenze da 17 milioni di euro, la liquidazione all’ex direttore generale Luca Bronchi da 1,1 milioni di euro, i premi aziendali, si valuti con attenzione il ruolo di Bankitalia informata già nel 2009 su una gestione fraudolenta del credito e del risparmio da Rossano Soldini, membro del cda di Banca Etruria che si dimise ad ottobre 2009 pochi giorni prima dell’ assemblea che defenestrò l’ex padre padrone Elio Faralli a vantaggio di Giuseppe Fornasari.
Soldini che aveva anche acquistato spazi pubblicitari per comunicare le dimissioni ha raccontato in una intervista, di aver motivato la sua decisione direttamente a palazzo Koch, spiegando a Bankitalia che c’erano consiglieri di amministrazione, sia di Arezzo che fuori, con linee di credito aperte fino a 250 milioni, soldi che non sarebbero tornati mai più indietro.
Adusbef e Federconsumatori, che ritengono Bankitalia responsabile per aver sottovalutato la denuncia di Soldini e gli altri gravi segnali, proponendo un tardivo commissariamento con i soliti fiduciari, come Riccardo Sora indagato dalla Procura di Rimini, poi prosciolto dietro la manleva del Governatore Visco, e proprio per questo hanno presentato una raffica di denunce penali, anche alla Procura di Arezzo, chiedono di valutare attentamente l’operato della gestione straordinaria dall’11 febbraio 2015, che non deve essere dall’ipotesi di bancarotta fraudolenta.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)