ROMA. Se il Governo ed il ministro dell’Economia Padoan non dovessero pretendere una equa retribuzione sulla garanzia statale prestata alla bad bank, per cartolarizzare prestiti allegri di 181 miliardi di euro, spesso erogati ad amici e compari, come si evince dagli incagli e sofferenze fino a 300mila euro pari a 74.000 soggetti, o 500mila euro, erogati a 45.000 debitori (non proprio appartenenti a famiglie e PMI), ai quali le banche hanno affidato prestiti incauti, lasciando scoperte proprio quelle sofferenze causate dalla crisi sistemica prodotta dai banchieri, sarebbe un vero e proprio regalo di Stato, che Adusbef e Federconsumatori cercheranno di contrastare in tutte le sedi.
In una fase di gravissima sofferenza per le famiglie e Pmi, spesso taglieggiate dagli alti tassi di interesse e dai piani di rientri immotivati che finiscono di strangolare le attività in momentanee difficoltà economiche, sarebbe inaccettabile premiare gratis istituti di credito e banchieri che hanno sbagliato, in buona parte, a concedere fidi con criteri privi dei requisiti prudenziali nella corretta gestione del credito e del risparmio, e qualora lo Stato deve offrire le proprie garanzie, deve pretendere una adeguata remunerazione del sostegno pubblico, a criteri oggettivi stabiliti dalla legge 108/96.
Sullo stesso sito di Bankitalia, sono pubblicati I tassi di interesse effettivi globali medi, validi dal 1° gennaio fino al 31 marzo 2015, oltre i quali per tipologia di finanziamento, un prestito diventa usurario, con le relative soglie antiusura per le principali operazioni di credito e finanziamento (mutuo, prestito, leasing, conto corrente, fissate trimestralmente da Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Nell’interesse stesso del Governo e come doveroso per rispetto ai cittadini e consumatori, continuare a pagare gratis i lauti pasti dei banchieri, che hanno rovinato con i loro comportamenti milioni di famiglie vittime del risparmio tradito sarebbe regalo assurdo, impopolare e controproducente, un atto di arroganza che può essere evitato.