LECCO. Aveva diverse pendenze con la giustizia davanti a varie Procure italiane e ha pensato bene di architettare la propria morte documentale. Ha provveduto a spedire ai vari uffici dei certificati di morte, ovviamente falsi, per fare in modo che la contestazione dei reati si estinguesse. Ma il trucco non ha funzionato e S.R., originario di Bari, e’ finito sotto accusa, questa volta per i reati di frode processuale, falsita’ materiale e falsita’ ideologica. E’ stato condannato a un anno e 9 mesi.