Adusbef e Federconsumatori studiano una class action
ROMA. La presunta colossale frode a danno della collettività, del servizio sanitario Nazionale, dei privati cittadini e delle casse di assistenza integrative di molte categorie professionali (ad esempio Casagit), è potuta avvenire per evidenti complicità istituzionali e delle dormienti autorità preposte alla vigilanza, che come negli scandali finanziari ed industriali, hanno chiuso tutte e due gli occhi, invece di vigilare a salvaguardia del pubblico interesse.
Secondo il presidente dell’Antitrust Pitruzzella, che ha comminato una sanzione economica ai due colossi farmaceutici, il danno cagionato al SSN dal cartello Roche-Novartis , ammonterebbe a circa 45 milioni di euro, mentre solo per la Regione Lazio, il presidente Zingaretti ha stimato un maggior esborso di almeno 60 milioni di euro.
Come è noto I due gruppi si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell’uso di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura della più diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti. Ma vittime del cartello ROCHE-NOVARTIS sono stati anche quei cittadini che per l’indisponibilità alla fornitura del SSN e delle regioni (per mancanza di fondi) sono stati costretti ad acquistare con proprie risorse il costosissimo AVASTIN o solo ad anticipare le somme poi rimborsate dalle casse integrative autonome di assistenza sanitaria, con il successivo rimborso.
Poiché i contratti di acquisto dei medicinali oggetto di indagine e sanzione antitrust dai singoli cittadini sono nulli, perché conclusi in violazione di norme imperative (nel caso di specie l’art. 2 della l.287/90 istitutiva dell’Antitrust che vieta appunto intese restrittive della concorrenza), Adusbef e Federconsumatori, che si costituiranno parti civili nei processi penali pendenti nelle Procure di Torino e Roma, invitano le due multinazionali Roche e Novartis a rimborsare spontaneamente i prezzi maggiorati dei medicinali ai cittadini ed alle casse di assistenza. In caso contrario Adusbef-Federconsumatori ed i loro legali, che stanno raccogliendo le adesioni per un’azione volta ad ottenere il risarcimento delle maggior somme sborsate per l’acquisto del medicinale più costoso anche ai fini di una class action, cercheranno di far valere i diritti lesi e l’evidente violazione del Codice del Consumo, davanti le competenti autorità.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)