Adusbef e Federconsumatori chiedono che "la Procura di Roma chiarisca l'arcano"
ROMA. Il prospetto con cui la Consob ha autorizzato l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro per Mps, contiene informazioni fuorvianti ed omissive sulla complessa operazione di ristrutturazione dei c.d. derivati denominata ‘Alexandria’ eseguita da Monte dei Paschi con la banca giapponese Nomura, contabilizzati come teorici titoli di Stato, ma che in realtà sarebbero derivati creditizi (Credit Deafult Swap) non contabilizzati nel bilancio di MPS ?
Gli accertamenti sulle operazioni di bilancio avviate dalla Procura di Milano, che ha individuato operazioni fittizie per 3 miliardi di euro, dai cui documenti si evince che: “per effetto della struttura contrattuale adottata, nel bilancio BMPS al 31.12.2009, approvato il 27.4.2010, contabilizzavano le diverse componenti dell’operazione di finanza strutturata sopra descritta disgiuntamente, allocandole in portafogli diversi, omettendo una rappresentazione unitaria delle stesse che consentisse di coglierne l’effettiva sostanza economica di credit default swap, secondo i principi internazionali IAS/IFRS, in base ai quali la sostanza deve prevalere sulla forma contrattuale adottata. In particolare i 3,5 miliardi di BTp oggetto dell’operazione con Nomura venivano appostati sotto la voce «attività disponibili per la vendita» quindi come asset nella disponibilità della banca mentre secondo i pm questi asset erano “solo figurativi”, avrebbero dovuto consigliare maggiore prudenza alla Consob in sede di autorizzazione del prospetto per l’aumento di capitale.
L’analoga operazione con la quale la procura di Milano ha individuato la natura fittizia e ne ha contestato la surrettizia contabilizzazione atta a nascondere un derivato di tipo Credit Default Swap, che è a tutt’oggi contabilizzata dalla banca come un investimento di titoli di Stato, era già stata già sollevata degli ispettori inviati da Banca d’Italia presso la sede del Monte Paschi di Siena i quali, nel marzo 2012, rilevando l’anomalia di tale operazione, riportarono nel rapporto finale le seguenti osservazioni: “lo schema dei flussi di cassa della complessiva struttura, può essere definita in breve struttura BTp 2034, replica quello di una posizione short in un cds, in cui Mps vende protezione sul rischio Italia a Nomura su un nozionale di 3,05 miliardi dietro la corresponsione di un premio annuale di 44 punti base”. Inoltre, sempre gli stessi ispettori, analizzando sotto un profilo contabile l’operazione, rilevano che “i titoli BTp 2034 sono stati iscritti nel portafoglio Afs (asset for sales), il Repo è stato iscritto come debito verso le banche e contabilizzato a costo ammortizzato, così come il cash collateral. Quanto agli Irs (interest rate swap) sono stati contabilizzati come derivati di copertura sul rischio di tasso” ed aggiungono che “l’operazione nel suo complesso si sostanzia in un derivato creditizio. E di norma i derivati di credito sono iscritti (in bilancio) nel portafoglio attività finanziarie di negoziazione e le variazioni del fair value sono rilevate nel conto economico. L’azienda ha invece contabilizzato le diverse componenti dell’operazione (…) allocandole in diversi portafogli» anticipando di fatto le determinazioni della procura di Milano.
Poiché non è la prima volta che Consob, nonostante le descritte censure della procura di Milano, non chiarisce compiutamente come siano state scritturate nel bilancio del Monte dei Paschi di Siena, alcune poste contabili, che potrebbero risultare errate e fuorvianti, rimandando ad una lettura solo formalmente più approfondita a dei prospetti “pro-forma”, approva prospetti informativi che non chiariscono compiutamente la rischiosità degli investimenti, Adusbef e Federconsumatori in un corposo esposto chiedono che la Procura della Repubblica di Roma, che ha già in corso una indagine sul Presidente della Consob Giuseppe Vegas per abuso di ufficio, chiarisca finalmente l’arcano.
Elio Lannutti (Adusbef)- Rosario Trefiletti (Federconsumatori)