Cresce di 5058 miliardi al mese
ROMA. Secondo i dati Bankitalia, a giugno 2016, dopo 28 mesi del governo Renzi insediato nel febbraio 2014, si registra una nuova impennata del debito pubblico, arrivato a 2.248,8 mld, al ritmo di 5,058 miliardi di euro al mese, un aumento pro-capite (per ognuno dei 60 milioni di abitanti) di 2.360 euro di tassa occulta che graverà all’infinito sui giovani, ed un gravame di 37.480 euro per ognuno dei residenti, 93.700 euro per ogni a famiglia. Lo scandalo di cui nessuno parla, l’ipoteca sui giovani del debito pari a 2.157,150 di euro a febbraio 2014 data insediamento governo Renzi, che in tutte le previsioni del DEF e di aggiornamento annuale veniva dato per una sua diminuzione, invece cresciuto in 28 mesi al ritmo di 1.943 euro al secondo, 116.000 euro al minuto, 7 milioni di euro l’ora, 168 milioni di euro al giorno, per finanziare la narrazione ingannevole e la pura propaganda di un paese che continua a soffrire una crisi tremenda per l’incapacità di politiche economiche, asservite agli esclusivi interessi di banchieri e finanza criminale.
Sul debito, pesano per la verità anche le avventure finanziarie dei derivati, quei contratti capestro del Tesoro dai tempi di Mario Draghi, costati oltre 26 mld di euro negli ultimi 5 anni, con l’ultima quota pagata nel 2015 alle banche di affari, superiori a 6 mld di euro, il cui market to market negativo, in caso di chiusura anticipata era pari a 37 miliardi di euro.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)