ISLAMABAD. Tre pachistani e un iracheno sono morti in un attentato-kamikaze in uno degli uffici dell'Onu, nel cuore di Islamabad; un attentato che ha fatto anche sei feriti, tutti pakistani, due dei quali versano in gravi condizioni. La polizia sta cercando di capire come sia potuto accadere che il terrorista, che aveva indosso almeno otto chilogrammi di esplosivo, sia riuscito a superare le rigide misure di sicurezza e sia arrivato fino alla sede principale del Programma Alimentare Mondiale (Pam) delle Nazioni Unite nella capitale pakistana. Il kamikaze si e' fatto saltare in aria intorno alle 12:15 ora locale (quando in Italia erano le 08:15). L'edificio, in cui si trovavano a quell'ora tra i 60 e gli 80 operatori umanitari, e' stato immediatamente sgomberato dopo l'esplosione, che ha causato gravi danni anche ad edifici contigui. Nei giorni scorsi, i miliziani talebani arroccati nella cintura tribale nel nord-ovest del Paese avevano minacciato una serie di azioni come ritorsione per la morte di Baitullah Mehsud, il sanguinario 'signore della guerra' ucciso all'inizio di agosto da un drone statunitense. Stavolta ci sono andati di mezzo gli operatori umanitari del Pam, da mesi impegnati in prima linea per portare cibo ed assistenza ai circa 2 milioni di sfollati, in fuga dalla valle dello Swat, messa a ferro e fuoco dai violenti combattimenti tra l'esercito pachistano e la guerriglia talebana. Intanto le Nazioni Unite hanno annunciato di aver temporaneamente chiuso tutti gli uffici del Pakistan "fino a nuovo ordine". Una portavoce ha spiegato che la decisione e' stata presa "per motivi di sicurezza". L'attentato alla sede del Pam a Islamabad e' il secondo che colpisce la comunita' Onu in Pakistan quest'anno, dopo la morte di due funzionari dell'Unhcr (l'agenzia per i rifugiati) e dell'Unicef, coinvolti nell'azione di un kamikaze contro un lussuoso albergo di Peshawar, nel giugno scorso.